Saad Hariri si è dimesso dalla carica di primo ministro libanese. Questa decisione sembra essere l'epilogo naturale dopo mesi di accuse e incomprensioni nei confronti del presidente Michel Aoun e, più in generale, di insofferenza nei confronti della maggioranza libanese. Hariri ha accusato l'Iran di ingerenze nel mondo arabo e ha criticato duramente Hezbollah, che, con due ministri, fa parte del governo.
Hariri e la Siria
L'ultima polemica riguarda la nomina del nuovo ambasciatore in Siria. Il presidente Michel Aoun e il premier Saad Hariri, infatti, pochi giorni fa hanno firmato il decreto di nomina dell'ambasciatore, Saad Zakhia, che dovrebbe assumere ufficialmente l'incarico in questi giorni, come ha scritto il giornale al-Joumhouria. Hariri, contrariamente alle sue abituali posizioni, ha difeso la scelta con un tweet in cui sostiene che "la presenza dell'ambasciata libanese in Siria conferma la nostra indipendenza".
Questa decisione ha infastidito non poco i partito delle Forze libanesi che, citato da al-Joumhouria, si è detto "sorpreso dalla nomina di un ambasciatore in Siria nonostante nel Paese non vi sia vita politica".
"Nonostante le nostre riserve sulla necessità della nomina, se anche si trattasse di una procedura di routine, non accetteremmo mai che l'ambasciatore presentasse le credenziali a Bashar al-Assad", hanno affermato le fonti della forza politica guidata da Samir Geagea, denunciando quello che considerano un "insulto per il popolo libanese" e la "famiglia araba". "Le relazioni diplomatiche con la Siria non sono mai state interrotte", hanno commentato fonti della presidenza libanese in dichiarazioni al quotidiano panarabo Asharq Al-Awsat.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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