La Libia alle Olimpiadi grazie al crowdfunding

La nuotatrice di 17 anni Daniah Hagul rappresenterà la Libia alle Olimpiadi di Rio dove si recherà grazie ai fondi ottenuti con una campagna di crowdfunding

La Libia alle Olimpiadi grazie al crowdfunding

Le Olimpiadi di Rio sono alle porte, è già iniziato il count down per l'accensione della fiaccola che darà il via all'edizione 2016 dei giochi olimpici. E all'interno di quello che è il macrocosmo olimpico tante storie si possono scoprire. Storie minori, lontane dai principali riflettori, ma storie che forse più di altre riescono ad essere tedofore dello spirito olimpionico primigenio, quella volontà di tregua, pace e speranza intorno allo sport, che ha caratterizzato la nascita delle Olimpiadi.

Una di queste storie è quella della 17enne Daniah Hagul, nuotatrice libica che dopo 12 anni permette al suo Paese di ritornare ad avere una rappresentanza sportiva in vasca. La situazione di conflitto della Libia dopo il 2011 e il perdurare della Guerra civile oggi, lasciano facilmente intuire come non ci sia ora nel Paese un'attenzione particolare allo sport. E quindi, se la campionessa Daniah è riuscita a raggiungere il suo sogno di arrivare a prendere il volo per Rio lo deve a due fattori. Il primo sono i suoi genitori, che le hanno permesso di coltivare il suo amore per lo sport e di trasferirsi nel Regno Unito per farlo. Il secondo fattore è invece il crowdfunding. La raccolta fondi via web attraverso supporters, fans, appassionati dello sport, è stato il mezzo con cui la nuotatrice olimpica è riuscita a ottenere le risorse per partire per Rio.

Consapevole che la federazione libica di nuoto non sarebbe stata in grado di darle un aiuto e un supporto economico, la nuotatrice ha affidato le sue speranze alla rete lanciando una raccolta fondi su GoFoundMe e in meno di un mese ha raccolto 7.700 euro.

Ora che il grande giorno è sempre più vicino Daniah

Hagul oltre a ringraziare chi ha creduto in lei ha dichiarato di essere orgogliosa di rappresentare il suo Paese e che il suo sogno più grande sarebbe quello di tornare dal Brasile con una medaglia al collo.

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