L'India sta affrontando una gravissima crisi idrica

Secondo un report appena stilato dal think tank governativo Niti Aayog sono a rischio milioni di persone per la scarsità di acqua potabile

L'India sta affrontando una gravissima crisi idrica

L'India sta affrontando la più grave crisi idrica della sua storia. Secondo il Niti Aayog, un autorevole think tank fondato dal premier di centrodestra Narendra Modi, 600 milioni di persone hanno a disposizione solo minime quantità d'acqua, più della metà della popolazione la utilizza non pura e circa il 20% delle malattie nel paese sono riconducibili a questi motivi. In totale, nei casi piu gravi, 200 mila indiani muoiono ogni anno per la scarsità o la contaminazione dell'acqua. Entro il 2020 in 21 metropoli tra cui Delhi e Bangalore, circa 100 milioni di abitanti avranno esaurito l'acqua della rete sotterranea e dovranno utilizzare le autobotti

Il report individua varie cause. Innanzitutto l'enorme impatto sull'ambiente che inevitabilmente hanno 1,3 miliardi di persone concentrate in un territorio ampio quanto l'Europa occidentale. Inoltre la rete fognaria scadente, nelle zone rurali perfino inesistente, contamina i fiumi e la falda acquifera già provati dall'uso massicio di pesticidi e concimi. Secondo il professor Suresh Rohilla del Centro per la scienza e l'ambiente, circa l'80% dell'acqua è usata per scopi agricoli e le autorità locali hanno sovvenzionato i contadini con sconti per l'elettricità e finanzamenti per macchinari e tubature affinchè scavassero autonomamente i pozzi. Tuttavia durante le fasi di trivellazione l'imperizia a volte ha comportato la contaminazione dell'acqua oltre a inutili attività esplorative e un generale spreco di risorse. L'efficente metodo dell'irrigazione a goccia non è diffuso perche ha dei costi di investimento iniziali maggiori.

Un'ulteriore causa della crisi è lo scarso coordinamento tra il governo centrale e quello dei vari Stati. L'India infatti è un Paese federale e la gestione dell'acqua è materia locale.

Il professor Samrat Basak ritiene che solo armonizzando le varie normative o delegandole al governo centrale si potranno ottenere dei risultati. Il tempo stringe, l'acqua è un bene prezioso ovunque ma in un Paese come l'India dove addirittura un fiume è sacro, le ripercussioni dell'inquinamento porteranno a gesti estremi che mineranno la tenuta di una società millenaria.

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