Le ore scorrono veloci e più si avvicina il tramonto meno speranze restano per il pilota giordano caduto nelle mani dell'Isis. Scaduto l'ultimatum lanciato a Giordania e Giappone per la vita dei due ostaggi, il mondo attende trepidante di conoscere la sorte del giornalista nipponico e del pilota arabo finiti nelle grinfie dei tagliagole.
La Giordania, però, non perde tempo e, falliti i negoziati, si prepara a prendere le debite contromisure. Secondo la ricostruzione di The Independent, la Giordania avrebbe minacciato di accelerare l'iter giudiziario dei processi ai prigionieri affiliati all'Isis, in caso di esecuzione del pilota Mu'ath al-Kasaesbeh. Alcuni dei prigioneri detenuti nelle carceri giordane potrebbero dover affrontare la pena di morte.
Nell'ultimo filmato di rivendicazione, gli uomini del Califfato chiedevano la liberazione di Sajida al-Rishawi entro il tramonto di giovedì, a Mosul, specificando che il pilota giordano sarebbe stato ucciso "immediatamente" nel caso che questo diktat non fosse stato rispettato. La Al-Rishawi è già stata condannata a morte per impiccagione in Giordania dopo che il suo nome è stato associata a un attentato terroristico in cui sessanta persone hanno trovato la morte. La donna, però, ha presentato ricorso contro questa deliberazione.
La voce secondo cui la Giordania starebbe provando a giocarsi la carta del processo accelerato ai terroristi è stata ripresa anche dal caporedattore esteri del giornale kuwaitiano Al Rai, che cita fonti vicine al
governo giordano. Che, per il momento, non ha né confermato né smentito la voce. Certo è che, dalle parti di Amman, non hanno paura di guardare in faccia i terroristi e sfidarli apertamente. Riscatti, nemmeno a pensarci.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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