Continuano i crimini dello Stato Islamico in Siria. Secondo quanto riferiscono gli attivisti dell'Osservato siriano per i diritti umani, che citano un disertore dell'Isis, gli jihadisti avrebbe giustiziato oltre 200 suoi miliziani ceceni e di altre nazionalità dell’Asia centrale perché intenzionati a disertare.
L'orrendo crimine sarebbe stato compiuto tre mesi fa, e secondo il racconto del disertore siriano, a essere uccisi sono stati oltre 200 uomini che volevano passare con il Fronte Al Nusra, la branca siriana di Al Qaeda.
Scoperti dagli uomini della sicurezza interna all’Isis, i disertori sono stati portati nella zona di al-Akayrashi, alla periferia di Raqqa, e qui sono stati giustiziati.
I loro corpi sono poi stati gettati in una buca. La fonte citata dall’Osservatorio spiega inoltre che a fine agosto "funzionari della sicurezza dello Stato islamico" hanno arrestato 21 militanti di nazionalità caucasica nella periferia orientale di Aleppo mentre si stavano preparando a fuggire dalla base dell’aviazione di Kwayres assediata dall’Isis.
Il disertore siriano ha poi spiegato che dietro la decisione di combattenti ceceni e caucasici di abbandonare lo Stato islamico c’era la convinzione che quella condotta dai
jihadisti di Al Baghdadi fosse una guerra "sbagliata". La decisione di aderire al Fronte Al Nusra, invece, nasceva dalla volontà di combattere le forze del regime di Assad e la Russia, alleata di Damasco.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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