L'Isis incita i palestinesi: "Decapitate tutti gli ebrei"

Attacco alla stazione degli autobus: ucciso un israliano. Nuovo muro difensivo a Gerusalemme. E i tagliagole del Califfato incitano alla violenza: "Messaggio ai mujahideen, decapitate gli ebrei"

L'Isis incita i palestinesi: "Decapitate tutti gli ebrei"

"Messaggio ai mujahideen di Gerusalemme, decapitate gli ebrei". Nel pieno degli attacchi terroristici in Israele, i tagliagole dello Stato islamico lanciano in rete un nuovo video per incitare gli attacchi a tutti gli israeliani. Attacchi che sono ormai all'ordine del giorno. Mentre a Gerusalemme la polizia ha eretto una barriera difensiva, a Beersheva un israeliano è stato ucciso e altri sei sono rimasti feriti in un attentato compiuto da un paio di persone.

Israele è sotto attacco. E tutti gli israeliani sono potenzialmente in pericolo. "Questa nuova intifada è l'unica speranza per i palestinesi di porre fine all'occupazione - ha minacciato il leader del gruppo sciita libanese Hezbollah, lo sceicco Hassan Nasrallah - Oggi stiamo assistendo a ciò che una nuova generazione è disposta a sacrificare per Gerusalemme, combattendo con i coltelli". In questo clima tesissimo, lo Stato islamico incita i palestinesi ad aumentare gli attacchi agli israeliani. Il video, che dura una decina di minuti scarsi ed è segnato dal logo "ufficiale" del Califfato, celebra gli attentati ed esorta gli arabi palestinesi a "decapitare tutti gli ebrei". Nelle immagini diffuse questa sera quattro membri di Ansar Beit al Maqdis, il ramo egiziano dello Stato islamico, invitano alla "guerra santa in Israele". Vengono, quindi, citate le "profanazioni" della moschea al Aqsa a Gerusalemme e fatte scorrere le immagini delle vittime palestinesi e dei militari israeliani "da colpire". Non mancano gli strali contro la Lega Araba, Abu Mazen e Hamas, "incapaci" - secondo quanto affermato dai componenti dell’Isis - di difendere i palestinesi.

A Gerusalemme la polizia ha eretto una barriera difensiva di cemento rimovibile tra il quartiere arabo di Jabel Mukaber e quello adiacente ebraico di Armon HaNatziv. Uno dei punti di massima frizione in città e da dove sono partiti molti degli attentatori palestinesi responsabili di attacchi a Gerusalemme. Come spiega la polizia, lo scopo della barriera (lunga poche decine di metri, rimovibile e che non blocca l’accesso al quartiere) è di impedire "il lancio di bottiglie incendiarie, fuochi d’artificio sparati ad altezza uomo e lanci di sassi sulle auto". "Blocco poliziesco temporaneo immediato", si legge alla base della barriera. Le lastre di cemento sono solo appoggiate sull’asfalto in modo da poter essere rimosse in breve tempo. "Non ha valore politico - assicura Emanuel Nahshon, portavoce del ministero degli Esteri - è solo uno degli aspetti in più delle nostre misure di sicurezza".

L’attentato all’affollata stazione centrale degli autobus di Beersheva, secondo le prime ricostruzioni, è stato compiuto a colpi di arma da fuoco e di coltello, anche se, a quanto sembra, uno dei due assalitori avrebbe usato anche un fucile rubato ad un soldato. Ma tra i feriti, secondo la polizia, c’è un cittadino straniero, che i media hanno indicato come eritreo. Non si sa al momento se questi sia un attentatore oppure sia stato colpito per errore dalla reazione delle forze di sicurezza. I fatti di Beersheva indicano una situazione di allarme ancora altissimo e nessun segnale di un possibile allentamento della tensione.

In questo scenario si muove il segretario di Stato Usa John Kerry che oggi ha confermato gli incontri con il premier Benyamin Netanyahu e il leader palestinese Abu Mazen. Il primo si terrà a Berlino, dove Netanyahu sarà in visita, e l’altro ad Amman. Intanto Netanyahu ha bocciato oggi la proposta francese per una presenza di osservatori internazionali sulla Spianata delle Moschee a Gerusalemme. "Israele - ha detto - garantisce lo status quo, e non è il problema ma la soluzione".

Allo stesso tempo il premier ha spiegato che colpirà le fonti finanziarie del Movimento islamico nel paese, considerato "il primo istigatore". "Oggi - ha annunciato - cominceremo a prendere azioni contro l’istigazione, incluso il Movimento islamico, che è il primo istigatore, e in particolare le sue risorse finanziarie".

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