I giudici della Corte europea hanno stabilito che la Lituania e la Romania violarono i diritti di due sospetti terroristi di Al Qaeda, collaborando con la Cia nelle torture. Gli Stati Uniti catturarono Abu Zubaydah e Abd al Rahim al-Nashiri dopo gli attacchi dell'11 settembre 2001, tenendoli ora prigionieri nel carcere di Guantanamo, campo di prigionia statunitense noto per le condizioni di vita dei detenuti.
La CIA aveva operative alcune delle sue prigioni segrete in Lituania e Romania. La Corte Europea dei Diritti Umani (ECHR) ha dichiarato che entrambi questi paesi hanno assistito gli USA nel torturare i due sospettati, violando in questo modo i loro diritti.
L'esistenza di queste prigioni per gli interrogatori cosiddette "black sites", fu tenuta segreta per molti anni dopo gli avvenimenti dell'11 settembre. Abu Zubaydad, nato in Arabia Saudita, risulta essere stato uno dei capi reclutatori di Al Qaeda durante gli anni novanta e che successivamente divenne un organizzatore chiave del gruppo terroristico rendendo possibile il collegamento tra Osama Bin Laden e le altre cellule di Al Qaeda.
Secondo l'intelligence americana, Abd al Rahim al-Nashiri era invece a capo delle operazioni di Al Qaeda nella regione del Golfo Persico. La maggior parte dei prigionieri detenuti a Guantanamo, non ha accuse formalizzate. Il campo di detenzione era composto dai campi Delta (che include il "Camp Echo"), il Camp Iguana e il "Camp X-Ray" ormai chiuso ed al quale si è ispirato un film.
Nonostante l'ordine espresso dal
precedente Presidente degli USA Obama di chiudere progressivamente la struttura a causa delle dure condizioni e torture perpetrate nel campo, l'attuale Presidente Trump ha recentemente dichiarato di annullare tale decisione.
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