Poche ore dopo l'ultimo attentato di Londra il premier britannico, Theresa May, ha usato parole dure: "Ora è abbastanza, le cose non possono continuare in questo modo". E dopo aver ammesso che c’è stata "troppa tolleranza nei confronti dell’estremismo nel nostro Paese", ha ricordato che i tre attentati degli ultimi tre mesi e i 5 complotti sventati in Gran Bretagna non sono collegati direttamente, ma ispirati dalla stessa "ideologia diabolica dell’estremismo islamista". Era inevitabile, però, che quanto accaduto sabato sera finisse con l'alimentare una polemica politica, in vista delle imminenti elezioni politiche. E il laburista Corbyn, ovviamente, passa subito all'attacco.
Jeremy Corbyn chiede a gran voce le dimissioni della May, accusandola dei tagli alla sicurezza effettuati dal suo governo. Intervistato dalla catena televisiva Itv, Corbyn ha puntato il dito contro la May per aver deciso la riduzione del numero di agenti di polizia (20mila unità, ndr) nei sei anni in cui è stata ministro dell’Interno del governo conservatore. Dopo i tre attacchi terroristici subiti dalla Gran Bretagna in tre mesi, ha detto Corbyn, May dovrebbe dimerttersi. "Non avremmo mai dovuto tagliare il numero degli agenti di polizia", ha aggiunto il capo dei laburisti.
Anche Sadic Khan, sindaco laburista di Londra, entra nella polemica. "La polizia di Londra sta facendo un lavoro fantastico con le risorse che ha disposizione, ma abbiamo perso molti poliziotti a Londra con i tagli voluti dal governo. Ora - prosegue - si parla di ulteriori tagli", che farebbero perdere altre forze sul campo in un momento in cui invece le "forze di polizia hanno bisogno di tutto il sostegno possibile". E aggiunge un altro dettaglio significativo: "La città di Londra ha ricevuto finora solo metà delle risorse promesse, dobbiamo invece fare in modo che la polizia abbia le risorse necessarie".
Il primo ministro May in un discorso a Whitehall, sede degli uffici del governo, sottolinea che "abbiamo bisogno di una leadership forte e salda per guidare la Gran Bretagna, oggi più che mai. Ed è quello che offro al Paese". E sull’onda degli attentati, la premier rilancia la sua candidatura come la più credibile per gestire la Brexit. "La leadership è la capacità di fare quello che è difficile e non fingere che le sfide non esistano". E ha aggiunto che la sfida del negoziato con Bruxelles per negoziare l’uscita della Gran Bretagna dall’Ue e "la più difficile ma anche la più importante, perché tutto quello che vogliamo come Paese dipende da questo negoziato".
E replica così alle accuse sui tagli: la Metropolitan Police "è ben finanziata" ed ha "un antiterrorismo molto forte.
Noi abbiamo protetto i bilanci delle forze antiterrorismo - ha detto la premier - abbiamo anche fornito fondi per aumentare il numero degli agenti armati e dal 2015 abbiamo protetto in generale i bilanci delle forze di polizia". "Questo - ha aggiunto polemizzando coi rivali - nonostante il partito laburista di Corbyn nella Camera dei Comuni suggerisse la necessità di tagliare questi bilanci".
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