L'Unione europea potrebbe presto sospendere l'accordo sui visti con la Russia risalente al 2007. Nel caso in dui la mossa di Bruxelles dovesse andare in porto, per i cittadini della Federazione Russa sarà più difficile e costoso ottenere i documenti necessari ad accedere all'area Schengen. Questa estrema misura sarebbe un tentativo di Bruxelles volto a limitare il numero dei permessi di viaggio emessi dopo che alcuni membri dell'Europa orientale hanno minacciato di chiudere unilateralmente i loro confini ai turisti provenienti da Mosca.
Accordo Ue-Russia sui visti in bilico
La notizia è stata ripostata dal Financial Times, secondo cui, nel corso di questa settimana, i ministri degli Esteri dell'Ue spingeranno per ottenere la sospensione dell'accordo di facilitazione dei visti con Mosca. Alcuni Paesi, infatti, hanno chiesto a Bruxelles una forte azione collettiva per impedire ai cittadini russi di recarsi in Europa con visti turistici. La motivazione di un simile provvedimento: punire la Russia per la guerra in Ucraina e, al tempo stesso, mantenere l'unità tra i 27 membri europei.
Mentre Repubblica Ceca e Polonia hanno bloccato l'emissioni di visti russi poco dopo lo scoppio del conflitto sul territorio ucraino, lo stesso non è stato fatto da altre nazioni europee. Che, invece, hanno continuato a garantire i documenti di viaggio, consentendo ai russi muniti di visto di circolare liberamente nell'area Schengen. Praga e Varsavia avrebbero così più volte chiesto a Bruxelles di emanare un divieto totale per i turisti russi, valido per tutti i Paesi europei, facendo eco ad un appello del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Ecco, allora, che, come primo passo, l'Europa sarebbe in procinto a dare sostegno politico alla sospensione dell'accordo Ue-Russia nella due giorni di riunione a Praga, che si aprirà il prossimo martedì.
La possibile decisione di Bruxelles
"Non è appropriato per i turisti russi girare per le nostre città. Dobbiamo inviare un segnale alla popolazione russa che questa guerra non è ok, non è accettabile", ha dichiarato al FT un funzionario europeo. Ricordiamo che parti dell'accordo del 2007, relative alla libera circolazione di funzionari governativi e uomini d'affari, sono state sospese a fine febbraio. Una sospensione più ampia eliminerebbe tuttavia il trattamento preferenziale per i russi richiedenti tutti i tipi di visti dell'Ue. A quel punto scatterebbe l'obbligo di richiedere più documenti, rendendoli più costosi e aumentando notevolmente i tempi di attesa.
"Siamo in una situazione eccezionale che richiede misure eccezionali. Vogliamo andare anche oltre", ha riferito un altro funzionario europeo, sottolineando che ulteriori cambiamenti potrebbero essere introdotti entro la fine dell'anno. In ogni caso, manca comunque un consenso su misure aggiuntive, quali una riduzione del numero dei visti da rilasciare ai russi o il blocco totale della loro emissione, o ancora l'estensione della misura restrittiva ai cittadini della Bielorussia.
Alcuni paesi, tra cui la Germania, hanno messo in guardia contro un divieto simile. Josep Borrell, il capo della diplomazia dell'Ue che presiederà i colloqui di Praga, si è detto contrario al divieto di tutti i visti russi, spingendo per un blocco "più selettivo".
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