La Commissione Europea sta creando alcune riserve strategiche con equipaggiamenti, farmaci, vaccini e altre terapie per prepararsi a eventuali rischi per la salute pubblica qualora dovesse diventare concreta la minaccia di una guerra nucleare o con armi biologiche e radiologiche. Come si apprende, è già inclusa una riserva strategica da 540,5 milioni di euro in collaborazione con l'agenzia Hera, l'Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie per attrezzature, farmaci e il trattamento dei pazienti esposti a radiazioni con riserve utili alla decontaminazione.
"Ci prepariamo a potenziali minacce"
Il Commissario per la gestione della crisi, il diplomatico sloveno Janez Lenarcic che dal 2019 presta servizio per l'Ue, ha dichiarato che si stanno adottando "misure concrete per aumentare la preparazione dell'Europa di fronte a potenziali minacce". Come anticipato sopra si stanno creando "sia una riserva di decontaminazione che una nuova riserva di attrezzature su misura per le emergenze chimiche, biologiche o nucleari". Il ringraziamento di Lenarcic va agli Stati membri per "questo sforzo". L'obiettivo è cercare di mettere in sicurezza tutti gli europei in caso di emergenza con una risposta che sia rapida. "La sicurezza sanitaria ha bisogno di preparazione", spiega all'Ansa la commissaria per la salute e la sicurezza alimentare, Stella Kyriakides.
La funzione di Hera
La preparazione alle minacce chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari, continua la commissaria, "è un elemento essenziale per la sicurezza dei nostri cittadini e un elemento chiave di una forte Unione europea della sanità". Hera è considerata una "torre di guardia" che lavora h24 per sostenere le azioni dell'Ue attraverso il meccanismo di protezione civile "per fornire supporto di preparazione all'Ucraina e ai nostri Stati membri". Fino a questo momento, è stata mobilitata la riserva medica dell'Ue per procurarsi le compresse di iodio: quasi tre milioni sono già state consegnate in Ucraina con il meccanismo di protezione civile dell'Ue e l'aiuto di Francia e Spagna.
"Useremo l'atomica in 4 casi"
Come abbiamo visto sul Giornale.it, l'idea dell'Unione è tutt'altro che campata in aria o da considerare esagerata. Putin, tramite Dmitry Medvedev, vice presidente del Consiglio di sicurezza ed ex presidente russo, è tornato a minacciare un attacco nucleare affermando che la Russia potrebbe agire in 4 casi. Secondo Medvedev la Russia potrebbe usare armi nucleari se il proprio territorio venisse attaccato alla stessa maniera, quindi in risposta a un'offensiva straniera. Il secondo scenario è che la Russia potrebbe utilizzare il nucleare anche se queste fossero usate contro i suoi alleati. Il terzo scenario prevede qualsiasi invasione di infrastrutture critiche con conseguente paralisi delle forze di deterrenza nucleare russa e il quarto e ultimo scenario si verificherebbe nel caso in cui ci fosse un atto di aggressione contro la Russia o i suoi alleati che minaccerebbe l'esistenza del Paese.
Medvedev ha voluto sottolineare che "nessuno vuole nessuna guerra, soprattutto un conflitto nucleare che è una minaccia per l'esistenza della civiltà umana in generale. In questo senso hanno ragione quegli analisti che affermano, forse con una punta di cinismo, che la creazione delle armi nucleari ha evitato una enorme quantità di conflitti nel secolo ventesimo e ventunesimo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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