La Corea del Nord non ne vuol sapere di stare calma e tranquilla. Continua a tirare la corda, noncurante dei rischi e del progressivo isolamento in cui si trova. Ora fa sapere di essere pronta a rispondere con un "mare di fuoco" alle azioni militari o alle sanzioni decise dal Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Il regime di Pyongyang, che da mesi porta avanti test missilistici (a luglio ne ha fatti altri due), si ritrova ora a dover affrontare misure che potrebbero rallentare il suo export, che ha un valore complessivo di 3 miliardi di dollari all'anno. "Il giorno in cui gli Stati Uniti si azzardino a provocare la nostra nazione con armi nucleari o con sanzioni, il territorio statunitense sarà sommerso da un inimmaginabile mare di fuoco", è l'avvertimento che si legge in un editoriale del Rodong Sinmun, quotidiano ufficiale del regime.
La risoluzione adottata dal Consiglio, preparata dagli Stati Uniti, vieta l'esportazione di ferro, carbone, piombo e frutti di mare della Corea del Nord. Il testo vieta inoltre di aumentare l'impiego di lavoratori nordcoreani all'estero e blocca nuove joint-ventures. La risoluzione, adottata all'unanimità (Cina compresa), aggiunge i nomi di nove individui e quattro enti alla blacklist Onu già in vigore.
Non poteva farsi attendere la replica stizzita del regime: l'organo di informazione ufficiale nordocoreano accusa gli Stati Uniti e i suoi alleati di manterenere una politica "ostile" contro Pyongyang e di rischiare "l'autodistruzione", sottolinenando la necessità, da parte dei nordocreani, di avere armi nucleari per difendersi. Nell'articolo si legge anche che la conseguenza dell'atteggiamento di Trump e "della sua banda" sarà quella di "motivare sempre maggiormente "il nostro esercito, e dare ancora più ragioni alla Repubblica popolare democratica di Corea per il possesso di armi nucleari".
Anche la Cina, come dicevamo, ha detto sì alle sanzioni decise dal Consiglio di Sicurezza dell'Onu, definendole "una risposta necessaria" agli esperimenti nucleari di Pyongyang, e ricordando che "dovranno servire a "bloccare in maniera effettiva il processo di sviluppo delle armi nucleari" da parte del regime. Lo ha detto il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, partecipando al vertice Asean a Manila.
Le sanzioni, secondo il numero uno della diplomazia di Pechino, "aiuteranno la Corea del Nord a prendere una decisione giusta e intelligente".Il presidente Usa Donald Trump ha fatto sapere di "apprezzare" l'appoggio di Russia e Cina alla risoluzione presentata da Washington all'Onu per le sanzioni nei confronti della Corea del Nord.
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