È un lucido racconto dell'orrore, quello fornito da Falah Aziz, volontario che combatte assieme alla polizia irachena contro le bandiere nere dello Stato islamico. Intervistato dal quotidiano svedese Expressen, Aziz, che si fa chiamare "macchina della decapitazione"; ha ammesso di aver decapitato almeno 50 terroristi e di averne uccisi in totale 130. Su Facebook, il "macellaio" non nasconde le foto in cui passeggia tenendo tra le mani le teste dei jihadisti o mentre tortura dei prigionieri. Ma la sua specialità, e lo dice con una punta di macabro orgoglio, è la decapitazione: "Ho tagliato la testa a 50 persone. Morte? No, no. Erano vive mentre l'ho fatto".
Aziz dice di esser arrivato a questo punto dopo che l'Isis gli ha ucciso alcuni suoi familiari: "Ci hanno spinto a farlo.
Cosa devi fare quando trovi tuo fratello ucciso e tua madre macellata? Quello che hanno fatto a noi, dobbiamo farlo a loro". Ma nel suo cellulare, Aziz tiene anche la foto dei suoi quattro fratelli, tutti uccisi dalle bandiere nere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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