Vignette contro Macron: ora i suoi pasdaran chiedono la chiusura del sito

Ironia, questa sconosciuta dalle parti dell'Eliseo: il partito di Emmanuel Macron ora vuole "rubare" il dominio delle vignette che ironizzano sul presidente

Vignette contro Macron: ora i suoi pasdaran chiedono la chiusura del sito

È noto che i francesi abbiano uno scarso senso dell'ironia, figuriamoci se hanno anche autoironia. La dimostrazione? Il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron, che non è certo noto per essere un simpatico burlone, se l'è presa per qualche vignetta irriverente. Come racconta il quotidiano Libero, l'ennesima prova l'ha data con il tentativo di "censura" di uno dei più noti illustratori francesi, che da anni l'ha messo nel mirino con una serie di vignette che spopolano nel Paese d'Oltralpe.

Tutto nasce nel 2017, proprio quando Emmanuel Macron fa il suo ingresso all'Eliseo. In quegli stessi giorni, l'illustratore e vignettista Allan Barte inizia a raccontare le peripezie del presidente della Repubblica francese dal suo punto di vista e a modo suo, ossia con una serie di vignette graffianti e satiriche sull'operato di Emmanuel Macron. I suoi disegni iniziano a spopolare in Francia e dalle parti del partito di Emmanuel Macron, che pure si professa liberale e in difesa del libero pensiero, iniziano a storcere il naso.

Nel frattempo le illustrazioni di Allan Barte conquistano un pubblico sempre maggiore, tanto che vengono raccolte in una serie di album dal titolo Vivre en Macronie. La produzione di Allan Barte è talmente proficua che la casa editrice Ant riesce a realizzare finora 5 tomi. I volumi vendono tanto ma la casa editrice decide anche di utilizzare i canali web per spingere ulteriormente la vendita. Come? Allestendo un sito internet ad hoc sul dominio enmarche2022.fr.

E qui casca l'asino. Con una mossa lesta e furba, la casa editrice si è aggiudicata un dominio che nel suo nome contiene il nome del partito di Emmanuel Macron, inserendo l'anno in cui si terranno le prossime elezioni in Francia. Nulla di illecito, i domini sono liberi e, come si dice, chi primo arriva meglio alloggia. Ma ora la Republique en marque ha deciso di volere quel dominio per farne la casa del suo sito ufficiale in vista delle prossime elezioni per supportare il presidente Emmanuel Macron. In soldoni, il partito di Macron vuole chiudere il sito aperto per sponsorizzare i fumetti su Macron per costruirci sopra il sito in suo favore.

vignetta macron
Una delle vignette contro Macron e la censura

"È un tentativo di censura. È il diritto alla caricatura e alla parodia ad essere preso di mira. Ci si aspetterebbe altro da parte di un partito presidenziale", denuncia oggi il titolare della casa editrice. In più, i pasdaran di Macron, invece di rivolgersi direttamente all'editore che detiene la proprietà di quel dominio, hanno preferito adire subito le vie legali, senza passare per un tentativo di conciliazione.

Che sia un tentativo di chiudere il sito per i suoi contenuti e non tanto perché si desidera meramente il dominio per la campagna elettorale lo dimostrerebbe il contenuto del dossier giudiziario, che è stato curato ovviamente dai macronisti, in cui si accusa Allan Barte di avere "come unico obiettivo quello di nuocere alla reputazione della République en marche e del Signor Emmanuel Macron in quanto presidente della Repubblica". Ma come? Non erano loro quelli del "Je suis Charlie" in solidarietà con la rivista satirica Charlie Hebdo? Ma pare che che la solidarietà la meritino solo gli "amici". E gli altri? Gli altri non sono degni di essere sostenuti o, peggio, possono anche chiudere. E se chiudono è meglio. Non è molto diverso dall'atteggiamento assunto anche in Italia da una certa sinistra.

"È troppo grave per non sottolinearlo: l'ironia, la parodia e la caricatura sono dei diritti fondamentali e queste frasi mi scioccano. Invito veramente i quadri della maggioranza presidenziale, invece di prendere appuntamento con gli avvocati per attaccare degli editori di fumetti indipendenti, a passare un po' di tempo libero in una biblioteca e a leggere gli album di disegnatori e disegnatrici impegnati. È difficile richiamarsi a Charlie e voler poi mettere la museruola ai disegni che non vanno nella direzione desiderata...", ha detto il responsabile della casa editrice Ant.

E ora che succede? Ora bisogna aspettare.

Tutto è in mano ai legali anche se il partito cerca di lavarsene le mani: "Non c'è alcuna volontà di censura". La decisione sull'assegnazione del dominio è attesa entro la fine del mese e in Francia cresce il malumore per l'atteggiamento del partito presidenziale.

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