Quella scuola dell'élite francese che smaschera il flop di Macron

Parziale marcia indietro del presidente che aveva promesso in passato di "sopprimere" la scuola della tecnocrazia d'oltralpe

Quella scuola dell'élite francese che smaschera il flop di Macron

Avrebbe dovuto essere soppressa o cambiare nome, da Ecole nationale d’administration (Ena) a Isf, Institut supérieur de fonctionnaires. Invece il simbolo della "casta" francese nonché fornace della tecnocrazia repubblicana d'oltralpe, grande école degli alti funzionari, di ambasciatori e prefetti creata nel 1945 per volere di Charles de Gaulle, dal 1991 dislocata a Strasburgo, dalla quale è uscito lo stesso presidente Emmanuel Macron, non si tocca. Era l'aprile del 2019 quando lo stesso Macron aveva ipotizzato l'idea di sopprimere la scuola che da più di 70 anni sforna gli alti quadri dell’amministrazione francese cedendo alle richieste dei gilet gialli. La superscuola vivaio di presidenti - Giscard, Chirac, Hollande e Macron, con l’unica eccezione di Sarkozy - e primi ministri, amministratori pubblici e privati, non verrà soppressa né cambierà nome.

L'ex allievo Emmanuel Macron ha fatto marcia indietro, istituendo però, come riporta La Stampa, una via d'accesso riservata ai giovani che provengono da famiglie modeste o dalle banlieues. Rimangono insomma i due anni di formazione intensa, cui si accede con un concorso ostico e uguale per tutti, ma si vuole diversificare il tipo di persone che sbarcano all'Ena. Ad oggi, infatti, per passare il concorso bisogna seguire un anno di "classe préparatoire" ma ad accedervi sono soprattutto i laureati delle "grandes écoles", che rimangono alla portata solo delle classi sociali più altolocate. Per questo il prestigioso istituto era finito nel mirino dei gilet gialli: simbolo di una casta lontana dal popolo, frequentata da un circolo esclusivo e di fatto chiuso a chi ha meno possibilità economiche.

Macron a Nantes annuncia come cambierà l'Ena

Come riporta France24, infatti, nella giornata di ieri il presidente Emmanuel Macron ha annunciato, durante una visita a Nantes, parlando a un gruppo di studenti provenienti dalle periferire francesi, un piano per rendere la classe dirigente francese più "diversificata" creando spazi dedicati per i giovani provenienti da ambienti svantaggiati presso il college d'élite Ena. Macron si è ripetutamente lamentato del fatto che l'ascensore sociale francese è bloccato e che i giovani provenienti da famiglie a basso reddito, in particolare i figli di immigrati africani o arabi, non hanno alcuna via d'uscita dai cupi complessi residenziali nei quali crescono.

Il presidente ha dunque ha svelato il programma "Talenti" che riserverà sei posti all'Ecole Nationale d'Administration (Ena) per studenti provenienti da ambienti più poveri. Anche altri quattro prestigiosi college saranno coinvolti nel programma.

"Avremo bisogno di abolire Ena, tra gli altri, per essere in grado di costruire qualcos'altro" aveva dichiarato Macron nell'aprile 2019 nel tentativo di calmare mesi di proteste "gilet gialli": ma dopo le sollevazioni dei difensori di un'istituzione che ha forgiato generazioni di amministratori pubblici, Macron ha optato per una scelta diversa, riformando - solo in parte - l'istituzione.

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