"Fuori, dannazione! Lasciate il Venezuela, qui c'è dignità". Il presidente in carica del Venezuela, Nicolas Maduro, parla dal balcone a poche ore dalla sua "destituzione" e dal riconoscimento anche da parte di Donald Trump di Juan Guaidó come presidente ad interim.
Maduro parla davanti a una folla di migliaia di sostenitori a Caracas e ha annunciato la rottura delle relazioni diplomatiche con Washington: "Ho deciso di rompere le relazioni diplomatiche e politiche con il governo imperialista degli Stati Uniti", ha scandito, dando ai diplomatici Usa 72 ore di tempo per lasciare il Paese: "Andatevene, dannazione".
Da oggi il Venezuela è ripiombato nel caos ed ha di fatto due capi di Stato: Nicolas Maduro, succeduto a Hugo Chavez nell'aprile del 2013, e Juan Guaidó, che si è autoproclamato presidente nel corso di un comizio e sotto lo sguardo attento e interessato a Washington di Donald Trump, che non ha esitato a riconoscerlo quale unico e legittimo interlocutore "a interim" a Caracas. Proprio come hanno fatto il Canada e diversi altri Paesi.
La mossa dell'opposizione era attesa, preparata da settimane, tanto che la Corte Suprema venezuelana - leale a Maduro - aveva ordinato un'indagine penale sul Parlamento mentre il presidente venezuelano eletto ha deciso una "revisione totale, assoluta, delle relazioni con in governo Usa" e avvertito che nelle prossime ore saranno prese decisioni "politiche e diplomatiche".
La tensione nel paese è altissima, nel giorno in cui sono state convocate manifestazioni di entrambe le fazioni a cui hanno partecipato migliaia di persone in 23 Stati del Paese e a Caracas. La polizia ha lanciato gas lacrimogeni contro alcuni dei cortei, e ieri nella notte diversi scontri avevano avuto come esito un bilancio di diversi morti. "
Abbiamo uno storico appuntamento con il nostro Paese, con il futuro dei nostri figli", aveva spiegato poco prima delle manifestazioni Guaido, chiedendo "un governo di transizione per nuove elezioni".
"L'unica transizione in Venezuela è verso il socialismo", ha replicato Diosdado Cabello, presidente della potente assemblea costituente, fedele al regime, e che il regime utilizza come arma contro l'Assemblea nazionale, controllata dall'opposizione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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