Dopo due anni bloccati a causa della pandemia, sono tornati i grandi volumi di traffico aeroportuale con migliaia di passeggeri in partenza quotidianamente dall'Italia ma anche dagli scali europei. Omicron non fa paura, c'è la guerra a un passo da noi ma è quasi sold-out sulle mete estive più gettonate da giugno ad agosto. Eppure, nonostante il prevedibile boom, il personale di terra è ai minimi termini, decimato dai licenziamenti causati dalla pandemia Covid-19: come vedremo, le ripercussioni sono evidenti sin da adesso, dove con un semplice Ponte estivo (2 giugno) la mole di gente che si è spostata è stata incredibile.
Cosa succede in Europa
La denuncia arriva da Eurocontrol, una delle più qualificate organizzazioni dedicata al supporto dell'aviazione europea. È così che abbiamo scoperto i disagi infiniti in uno degli aeroporti più efficienti al mondo, quello di Amsterdam Schipol, con ore di code ai ceck-in per imbarcare i bagagli e decine di passeggeri infuriati che hanno perso il proprio volo. Manca il personale, si sono sensibilimente ridotti di numero e, oltre ai licenziamenti, sono state diramate numerose dimissioni anche a causa dei bassi salari. Più gente e meno assistenti è uguale al caos: enormi disagi, come in Olanda, anche per le città di Londra e Dublino dove si sono registrati svenimenti, arrabbiature dei passeggeri fino ad alcuni svenimenti. A questo punto, la cancellazione dei voli (150 negli ultimi giorni) è stata una diretta conseguenza.
"Siamo stanchi"
La cosa che un passeggero che sta per prendere un aereo non vorrebbe mai sentirsi dire, a parte le turbolenze in volo, è che un pilota sia stanco. È accaduto anche questo, negli Stati Uniti, dove gli equipaggi della compagnia Delta hanno protestato per le ore trascorse a lavoro e un ricambio minimo dovuto ai motivi di cui sopra. "Più stanchi noi, meno sicuri voi", si legge su Repubblica, che racconta come a fine aprile, un comandante del volo tra New York e Roma si sia addirittura addormentato in servizio. Gli equipaggi, dai piloti ad hostess e steward hanno vuotato il sacco anche con i passeggeri a bordo: "siamo sfiniti".
Il volume del traffico
E d'altra parte, i numeri consultabili su Eurocontrol sono eloquenti: se a gennaio 2022 le cose erano ancora gestibili con il 68% del traffico passeggeri, questo è schizzato veso l'alto da aprile in poi con l'82% rispetto al primo anno di pandemia. E non andrà meglio con il passare delle settimane quando, in piena estate, gli spostamenti torneranno ormai ai livelli pre-Covid. Questa, infatti, sarà la prima estate senza restrizioni da due anni a questa parte. Uno scenario realistico vede la soglia del traffico toccare punte del 95%.
Cosa succede in Italia
È necessario, dunque, nuovo personale o l'estate degli europei e italiani diventerà un incubo. Il nostro Paese, però, sembra trovarsi ai margini del caos che avviene oltralpe. Il governo Draghi ha stanziato 800 milioni di euro sia per le casse integrazioni ma anche per la gestione degli scali aeroportuali da nord a sud.
I posti di lavoro, quindi, non sono andati persi e dovrebbero essere ripristinati al più presto, cosa che tra l'altro sta accadendo già in queste settimane. Il ripristino a condizioni di normalità, oltre ad aiutare l'economia, darà una mano al turismo che spera di ripartire alla grande: ecco perché è fondamentale non perdere tempo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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