Il presidente russo Vladimir Putin sarebbe affetto da sindrome di Asperger, "un disturbo autistico che influenza ogni sua decisione". È quanto teorizzava uno studio del 2008 di un think thank del Pentagono, del quale Usa Today ha ottenuto una copia. Lo "sviluppo neurologico di Putin fu consistentemente interrotto durante l’infanzia", ha scritto Brenda Connors, esperta dello Us Naval War College a Newport. Gli studi dei suoi movimenti rivelano che "il presidente russo soffre di un’anomalia neurologica". Il rapporto del 2008 è solo uno dei tanti di Connors e dei suoi colleghi, che sono contractor con l’Ona (Office of Net Assessment, Ufficio per la valutazione della rete), un think tank interno del Pentagono che aiuta devise strategie militari di lungo termine. I ricercatori non hanno potuto provare la loro teoria sulla sindrome di Asperger del leader del Cremlino, perchè impossibilitati a effettuargli una lastra al cervello. Ma sulla presunta malattia del presidente russo è Massimo Di Giannantonio, psichiatra
dell’Università di Chieti: "È assolutamente impossibile fare una diagnosi di Asperger, che è un disordine dello spettro autistico ad alto funzionamento, solo esaminando elementi come la deambulazione e il
comportamento in pubblico attraverso dei video, e ipotizzando lesioni nella fase dello sviluppo. Stabilire o suggerire la presenza di Asperger sulla base di un mero studio dei movimenti è impossibile. E anzi la diagnosi della sindrome, per la sua aspecificità e la difficile classificazione, non è riconosciuta nel Dsm5, l’ultima versione del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Sicuramente dunque una diagnosi di questo genere non è plausibile, se fatta sulla base di elementi esterni come il movimento registrato in alcuni filmati.
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