Alle tre e mezzo della notte tra lunedì e martedì era tutto "rose e fiori" con l’annuncio dell’accordo tra Atene e i creditori internazionali su un terzo piano di salvataggio da 85 miliardi per tre anni, ma "non è vero niente: non è ancora stato deciso niente". Così il quotidiano popolare tedesco ’Bild’ che parla, citando fonti governative greche, di un "litigio" per telefono tra il cancelliere tedesco, Angela Merkel, e il premier greco, Alexis Tsipras, sempre ieri notte, con a tratti "vere e proprie urla" tra i due. In particolare, Merkel avrebbe detto di non avere informazioni sufficienti sul contenuto dell’accordo, insistendo sulla necessità di mantenere aperta l’opzione di un prestito-ponte a favore di Atene per avere più tempo e negoziare meglio i singoli punti dell’accordo. Un portavoce del Governo tedesco si è limitato a confermare la telefonata tra Merkel e Tsipras.
Ma il portavoce del governo tedesco Steffen Seibert smentisce che ieri notte tra la cancelliera tedesca Angela Merkel e il premier greco siano volate parole grosse al telefono. "Non c’è stata una telefonata calda" dice Seibert, smentendo la ricostruzione del giornale Bild, secondo il quale dopo l’accordo sul memorandum d’intesa tra Atene e i creditori, Bruxelles inclusa, la Merkel avrebbe insistito al telefono nel chiedere a Tsipras di accettare un prestito ponte per i rimborsi più urgenti. "Meglio un prestito ponte, poi gli aiuti" avrebbe detto, secondo Bild, la Merkel, durante una telefonata dura in cui ci sarebbero state anche delle urla.
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