Il Messico alza la voce contro il muro di Trump

“NO, il Messico non pagherà MAI per un muro, né ora né mai”, ha ribadito il presidente messicano Enrique Peña Nieto, dopo l’ennesimo attacco di Donald Trump sulla questione del muro divisorio al confine tra i due paesi

Il Messico alza la voce contro il muro di Trump

Continua senza sosta il braccio di ferro tra Messico e Stati Uniti sulla questione del muro che l’amministrazione Trump vuole costruire per dividere il confine tra i due paesi e fermare l’inarrestabile flusso di migranti provenienti dal Sud America.

Il presidente messicano Enrique Peña Nieto ha respinto al mittente con un deciso "no, mai" le nuove dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha recentemente espresso la sua volontà nel far pagare la costruzione del muro divisorio totalmente al Messico.

“In ogni caso questo muro sarà costruito (...) ma alla fine, il Messico pagherà per il muro”, ha dichiarato l’inquilino della Casa Bianca. I messicani “pagheranno per il muro e lo apprezzeranno”, ha aggiunto.

Peña Nieto ha replicato alla sua controparte statunitense su Twitter con un un messaggio insolito, scritto sia in inglese che in spagnolo. “NO, il Messico non pagherà MAI per un muro, né ora né mai. Sinceramente, il Messico (tutti noi)", ha scritto il leader messicano.

Donald Trump è un politico sui generis e le sue parole devono essere prese sul serio. A differenza di tutti gli altri politici di professione e degli ex presidenti Usa, Trump sta cercando pian piano di mantenere e di realizzare tutti i punti programmatici del suo governo promessi in campagna elettorale. L’arrivo del Donald nazionale a Washington ha portato con sè l’impegno dato ai cittadini americani di espellere milioni di migranti clandestini e di erigere un nuovo muro al confine con il Messico per fermare l'immigrazione incontrollata degli ultimi anni verso il continente nord americano. Tutto ciò non ha fatto che peggiorare i già precari e delicati rapporti diplomatici tra i due paesi.

Il confine tra Stati Uniti e Messico si estende per oltre 3.100 chilometri, e oltre un migliaio di chilometri hanno già un muro frontaliero, costruito nel 1994 durante la presidenza democratica di Bill Clinton.

Per garantire l’avanzamento dei lavori di costruzione del muro, Trump ha disposto lo schieramento di migliaia di soldati della Guardia Nazionale al confine con il Messico.

Ad oggi, i soldati collocati lungo l’ultimo chilometro di frontiera sono circa 1.600, ma non si esclude che possano arrivare fino a 4.000 entro la fine dell’estate.

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