Ora anche l'editoria francese finisce nel mirino del #MeToo. A riaccendere il dibattito nel Paese è Caroline Laurent, direttrice letteraria di Stock, prestigiosa casa editrice, che in un'inchiesta realizzata da Franceinfo racconta le molestie subite nel corso di anni da parte di autori affermati. Laurent era una giovane editor: lui, un autore pluripremiato. I due s'incontrano al bar di un hotel per parlare di un nuovo progetto. "Avevo 25 anni ed era la prima volta si apriva uno spazio nel mondo dell'editoria" ricorda Caroline Laurent. "Lui beve molto, fino a quando non mi costringe a baciarlo. Lo spingo via, ma lui ricomincia. Le sue mani finiscono sul mio seno" racconta. L'autore, il giorno successivo, le scrive: "Ho fatto dei sogni erotici su di te".
Storie come questa, assicura la giovane 31enne, sono all'ordine del giorno e "tutte o quasi le mie colleghe ne hanno da raccontare".
Un'altra volta l'editor si ritrova al bar del Ritz, per discutere del nuovo libro di un (famoso) scrittore di 72 anni. Lei ne aveva 27.
Lui stava leggendo il manoscritto, ma poi le propone di continuare in una camera, precisando: "E se succedesse qualcosa d'intimo tra di noi?". "Dopo il movimento #MeToo, abbiamo parlato molto tra colleghe e ci siamo rese conto che tutte abbiamo dovuto affrontare sessisti o aggressioni sessuali", sottolinea. Incredulità, stupore, sono i sentimenti che provano le giovani editor, spiega Franceinfo, che cercano di entrare nel mondo dell'editoria con grande devozione e rispetto per gli autori. Per poi rimanere deluse dai loro comportamenti.
Anne-Charlotte Sangam, che ha 37 anni, e che ha già lavorato per diverse grandi case editrici, ricorda palpeggiamenti di superiori e di quando uno scrittore famosa, mentre si scattava la foto per il risvolto di copertina del suo nuovo libro, le mise la lingua in un orecchio. "Non potei parlarne ai dirigenti dell'editrice, era lui che portava il grosso dei soldi, era intoccabile". "L'idea è che tutti i vecchi macho nel mondo dell'editoria un giorno se ne andranno", afferma Martin Page, che nel suo saggio Manuel de writing et de survival ha denunciato le molestie sessuali nel mondo letterario. Nel frattempo, riporta La Stampa, 44 personalità del settore (anche due scrittori maschi, Olivier Adam e David Foenkinos) hanno sottoscritto un appello contro le violenze sessuali nell'editoria.
Il #MeToo, in Francia, non aveva ancora toccato questo mondo, ora al centro del dibattito.
Prima di trarre conclusioni affrettate, c'è da dire, però, che le paladine del movimento qualche grosso guaio lo stanno passando. La scorsa estate, infatti, Sandra Muller è stata condannata per diffamazione. La creatrice del #MeToo francese dovrà risarcire con 15mila euro (più 5mila di spese legali), l'uomo che aveva accusato di molestie sui social media.
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