Anche Frontex si prepara ad affrontare le conseguenze di una possibile deviazione delle migrazioni di massa dalla rotta balcanica a quella adriatica.
Il direttore dell'Agenzia europea per le frontiere esterne, Fabrice Leggeri, è intervenuto ieri a Radio 24 assicurando che le navi di Frontex sono pronte ad intervenire anche al largo delle coste orientali dell'Italia.
"Dobbiamo essere flessibili, per reagire velocemente, nel caso si verificassero dei cambiamenti nelle rotte migratorie - ha spiegato Leggeri ai microfoni della radio della Confindustria - Nel 2015 si è verificato un incremento nel flusso dalla rotta del Mediterraneo Centrale a quella orientale. La Grecia ha visto salire di diciotto volte il numero degli arrivi lo scorso anno. Ho già discusso con le autorità italiane, all'interno dell'operazione Triton 2016: siamo pronti a impiegare più assetti navali nel Mare Adriatico, se sarà necessario, questa è un'opzione che possiamo rendere operativa. Ma per il momento non c'è la necessità".
"Se si guarda alla nazionalità dei migranti e alla situazione geopolitica in Siria e nel Medio Oriente - osserva Leggeri - la rotta attraverso la Turchia resta ancora la più conveniente per loro. E' quella più breve. Ma dobbiamo essere pronti a reagire, qualora si verificassero dei cambiamenti".
Nel frattempo secondo i dati di Frontex indicano che a gennaio gli arrivi di migranti in Grecia sono del 40% inferiori rispetto al mese precedente, ma addirittura 38 volte superiori rispetto al 2015. La differenza tra 2015 e 2016 sale a +55% se si passa a considerare il dato relativo agli sbarchi in Italia.
Il nostro Paese potrebbe però tornare al centro dell'emergenza immigrazione se gli Stati dei Balcani e dell'Europa centrale dovessero proseguire nella loro politica di chiusura dei confini: da domenica mattina la Macedonia ha chiuso il confine greco a tutti i profughi che non siano siriani o iracheni, costringendo tutti gli altri (e in particolare gli afghani, arrivati in gran numero) a tentare un'altra via. Poiché la strada che passa ad est, verso la Bulgaria, è ben presidiata, non è da escludersi che ingenti masse di persone possano essere dirottate verso i porti adriatici di Grecia e Albania.
Qui, con l'aiuto dei numerosissimi
trafficanti, in molti potrebbero tentare di imbarcarsi per l'Italia, con l'obiettivo di raggiungere le vicine coste pugliesi. Un pericolo che rischia di concretizzarsi nell'estate a cui andiamo incontro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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