"Migranti concentrati nei centri". È bufera sul ministro austriaco

Polemiche in Austria per le parole del ministro dell'Interno Herbert Kickl che ha proposto di "concentrare" i migranti in appositi centri. Insorge l'opposizione: "Evoca i campi di concentramento"

"Migranti concentrati nei centri". È bufera sul ministro austriaco

Non è passato neppure un mese dal giuramento del cancelliere austriaco Sebastian Kurz che è di nuovo bufera sul suo esecutivo. Dopo la proposta di sistemare i migranti in caserme dismesse, con il coprifuoco notturno, avanzata una settimana fa dal leader dell’Fpö e vice-cancelliere Heinz-Christian Strache, a sollevare un vespaio di polemiche è stata una frase sui rifugiati pronunciata dal segretario generale dello stesso partito, Herbert Kickl, ora a capo del ministero degli Interni di Vienna.

I richiedenti asilo, secondo Kickl, dovrebbero essere “concentrati” in appositi centri, dove “le domande di asilo” possano essere “trattate e gestite al più presto”. Ma il termine usato dall’ex capo della campagna elettorale del Partito della Libertà ha provocato una vera e propria levata di scudi. Per l’opposizione, infatti, il linguaggio usato da Kickl farebbe tornare alla memoria i campi di concentramento nazisti. “È un modo intollerabile di trattare il periodo più nero della nostra storia e suscita timori tra la popolazione”, ha detto la deputata verde Maria Vassilakou. Anche la liberale Stephanie Krisper è certa che la scelta delle parole da parte di Kickl non sia stata casuale. Si è trattato di una “provocazione deliberata” attacca Alexander Pollak, capo dell’associazione per i rifugiati SOS Mitmensch, citato dal quotidiano britannico Daily Mail.

Kickl, già accusato in passato di aver coniato slogan xenofobi ed islamofobi, però, si difende e, interpellato dai cronisti, nega di essersi espresso in “termini provocatori”. "Ci interessa la sicurezza interna”, ha spiegato il ministro che ha detto di voler puntare al superamento dell’attuale sistema di accoglienza in microstrutture decentrate. L’obiettivo, più volte ribadito anche in campagna elettorale, è quello di portare avanti una “politica rigida sull’asilo”. L’attuale ministro degli Interni del governo Kurz ha iniziato la sua carriera politica a fianco dello storico leader del Partito della Libertà, Jörg Haider. Quando Haider decise di abbandonare il partito Kickl decise di seguire il nuovo capo dell’Fpö, Heinz-Christian Strache.

Da quel momento è divenuto uno dei suoi collaboratori più fidati. Nel 2017 è stato il principale stratega della campagna elettorale che ha portato il partito di estrema destra a conquistare 14 incarichi nell’attuale esecutivo.

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