La polizia greca entra nella zona franca di Idomeni. Un campo profughi che è cresciuto, di giorno in giorno, come una vera e propria città abusiva. Atene, da mesi sotto il peso di una ondata migratoria incontenibile, ha deciso di sgomberare il campo profughi di Idomeni, il più grande del Paese e dell'Europa. Le autorità greche hanno dato il via auna operazione che sarà sì graduale, ma servirà a portare l'ordine in un centro di accoglienza che ormai ospita 8.400 immigrati, la maggior parte dei quali sono clandestini e dovrebbero quindi essere espulsi.
Il campo di Idomeni si trova al confine con la Macedonia. Da quando il governo di Skopje ha deciso di tirare su un muro per fermare l'invasione, la Grecia si è trovata a dover accogliere migliaia di immigrati in arrivo dalla Turchia. Ben presto, all'interno del campo di Idomeni, ha trovato rifugio una popolazione di oltre 8.400 persone. In una zona franca, dove la legge molto spesso non ha valore, prolificano il traffico degli esseri umani, lo spaccio di droga, la prostituzione e le violenze. Così questa mattina è scattata una maxi operazione, venti unità di polizia anti-sommossa per un totale di circa 1.400 agenti, per sgomberare l'intera zona (guarda la gallery). Le autorità greche hanno deciso di tenere distanti giornalisti e operatori televisivi bloccando l'accesso sin dalle prime luci dell'alba. Le uniche immagini trasmesse sono quelle di quattro autobus carichi di migranti che sono partiti da Idomeni diretti verso altre strutture (guarda la gallery). All'inizio dell'operazione un elicottero ha sorvolato il campo per tracciare un quadro della situazione ed inviare le immagini al quartier generale della polizia.
"La polizia non ha usato la forza", ha assicurato il portavoce per la crisi dei rifugiati, Giorgos Kyritsis, avvisando che lo sgombero potrebbe durare anche "dieci giorni".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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