Migranti, l'Albania si prepara: "Da noi non li faremo entrare"

La polizia albanese annuncia che ai profughi non sarà permesso il transito nel Paese delle aquile. Ma chi vuole arrivare in Italia potrà farlo lo stesso. L'Austria inasprisce i controlli al Brennero

Migranti, l'Albania si prepara: "Da noi non li faremo entrare"

I Balcani occidentali si preparano a fronteggiare le conseguenze della crisi dei migranti e della situazione di stallo che si è venuta a creare nel gigantesco campo profughi di Idomeni, dove quattordicimila persone sono accampate nel fango in attesa di passare la frontiera greco-macedone.

Oggi l'Albania ha fatto sapere di non essere disposta a permettere il transito dei migranti sul proprio territorio, in caso che la rotta balcanica dovesse deviare dalla direttrice serbo-macedone per spostarsi sull'asse adriatico.

Il direttore generale della polizia di frontiera del Paese delle Aquile, Genc Merepeza, ha rilasciato un'intervista alla televisione Ora News spiegando che l'Albania non diventerà "una'porta d'uscita che possa condurre i profughi verso la Germania o gli altri Paesi dell'Europa."

Il Paese, ha spiegato Merepeza, ha infatti solo due centri d'accoglienza con una capacità complessiva di appena 400 posti e pertanto non può permettersi di gestire emergenze su vasta scala. Il governo di Tirana farà eccezione solo per i richiedenti asilo, nel rispetto delle procedure internazionali.

Nel fine settimana un gruppo di 163 siriani è stato fermato nel villaggio greco di Konitsa, ad appena due chilometri dal confine albanese. La chiusura delle frontiere da parte degli albanesi, però, non è una buona notizia per l'Italia: i migranti diretti in Puglia potrebbero comunque raggiungere agevolmente le nostre coste salpando dalle sponde dell'Epiro e dalle isole Ionie, arrivando in Italia dopo un viaggio di poche decine di miglia marine.

Nonostante il piano di contrasto all'immigrazione clandestina in fase di studio fra i governi di Roma e di Tirana, la tensione resta altissima in tutto lo scacchiere dell'Adriatico meridionale.

L'Austria annuncia controlli più severi al Brennero

Frattanto la situazione resta tesa anche ai confini settentrionali dello Stivale: il ministro della Difesa austriaco Hans Peter Doskozil ha annunciato oggi controlli più severi al Brennero, con "un sistema di registrazione e controlli simile a quello adottate al valico di Spielfeld", alla frontiera con la Slovenia. Misure che dovrebbero quindi includere barriere di metallo per bloccare gli ingressi e anche una recinzione di 4 chilometri.

Se

effettivamente in vigore, la chiusura della frontiera italo-austriaca si tradurrebbe, secondo un'elaborazione dell'Osservatorio Conftrasporto, in un danno per il nostro Paese quantificabile in 170 milioni di euro all'anno.

@giovannimasini

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