Julian Assange sarà estradato sì, ma negli Stati Uniti. La notizia, che è arrivata un po' a sorpresa, se non altro per il rilancio improvviso della questione, è stata data da una fonte diretta: il segretario di Stato degli Usa. Il tutto è divenuto pubblico dopo che una serie di ipotesi erano state ventilate nel corso di queste settimane.
Come riportato da TgCom24, il destino prossimo del fondatore di Wikileaks è stato rivelato da MIke Pompeo nel corso di un'intervista rilasciata a un media sudamericano: "Non posso fare dichiarazioni più ampie - ha argomentato l'uomo che sta lavorando anche per una possibile revisione restrivva dei diritti umani -, ma il mio governo pensa che sia importante che quest'uomo, che ha messo in pericolo i soldati americani, venga sanzionato dalla giustizia". Il giudizio del membro della amministrazione guidata da Donald Trump sull'emblema di una fase storica per la politica americana e occidentale è davvero senza possibilità di appello: il "ministro degli Esteri" di The Donald ha rimarcato, dal suo punto di vista, come Julian Assange possa essere definito l'autore di una "situazione a rischio per il mondo".
Non era affatto detto, anche per via della posizione dell'Ecuador - una nazione di cui oggi Assange è cittadino - che la destinazione del padre di
Wikileaks fossero gli States. Questi ultimi, con tutta evidenza, non hanno alcuna intenzione di far gestire le prossime fasi, quelle in cui il programmatore australiano dovrebbe affrontare la giustizia, da un altro Stato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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