Quando Diamond Reynolds ha visto un agente sparare contro suo marito, uccidendolo, ha preso il suo smartphone e ha avviato una diretta su Facebook. "Dimmi che non è morto", ripete la donna nel video cha ha fatto il giro del mondo. Il social network di Mark Zuckerberg in passato è stato al centro di molte polemiche a causa della politica, a volte contraddittoria, di gestione dei video: no alle donne che allattano i propri bambini mostrando il seno nudo, sì ai video cruenti. Qualche anno fa il sito permise la pubblicazione di un video in cui si mostrava la decapitazione di una donna. Dopo molte proteste lo oscurò.
Il video che mostra il ferimento a morte di Philando Castile ha avuto un trattamento simile. In un primo momento il social lo ha rimosso, poi lo ha reso di nuovo visibile; un annuncio però metteva in guardia gli utenti sul contenuto delle immagini. Al sito americano Mashable un portavoce del social ha spiegato: "Solo problemi tecnici".
La policy del social network prevede la censura per le immagini che celebrano la violenza, mentre li ammette se li considera di pubblico interesse. È probabile allora che molti utenti abbiano segnalato come "inappropriato" il contenuto del video. Una volta chiarito cosa fosse successo, Facebook ha deciso di ripubblicarlo.
Minneapolis, un agente spara a un afroamericano
Il post di Mark Zuckerberg su Facebook
Poche ore dopo il fondatore, Mark Zuckerberg ha scritto un post sul suo profilo.
Zuckerberg esprime il dolore per
quanto successo, poi si sofferma sull'importanza del ruolo svolto da Facebook. "Questo ci ricorda perché unirsi per costruire un mondo più aperto e connesso sia così importante e quanto lontano ancora dobbiamo spingerci"
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