Una banda organizzata che si spaccia per autorità del principato di Monaco per entrare in contatto con dirigenti di aziende e personalità importanti del piccolo Stato. Un problema per la Sureté publique d Monaco, che ha fatto scattare l'allarme su questa organizzazione che sta dando filo da torcere alla polizia locale. Sei mesi fa il primo allarme, un individuo, che assomigliava molto al principe Alberto II, aveva preso contatti con una giornalista di Nizza, Michele Cotta, e gli aveva chiesto dei soldi, tramite Whatsapp, per liberare un falso giornalista monegasco che il falso Alberto diceva essere stato rapito da un gruppo jihadista.
Michele Cotta, molto celebre nel principato, aveva capito che c'era qualcosa che non andava e ha informato la polizia. Dopo mesi, altri problemi. Il governo del Principato ha fatto sapere che tre manager monegaschi sono stati contattati dalla banda. Uno di questa banda "organizzata" ha contattato la vittima sempre attraverso uno stranissimo video in cui il "prinicpe" fingeva di essere in uno studio della reggia, a Palazzo Grimaldi.
Per gli altri due dirigenti, la cosa è stata più o meno uguale. Un falso principe Alberto II chiedeva di nuovo un aiuto finanziario. La questione non è minima per la sicurezza del Principato e, come riporta La Stampa, è stato lanciato un appello alla vigilanza soprattutto per i dirigenti delle aziende più importanti.
Sono loro i principali obiettivi della banda di false autorità e la Divisione di polizia giudiziaria ha chiesto che, in caso avvenga un episodio simile, le potenzali vittime procedano con le verifiche, contattando subito le autorità locali.
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