Morgan Freeman: "America sotto attacco". E punta il dito contro la Russia

Morgan Freeman va all'attacco della Russia. L'attore premio Oscar ha prestato volto e voce a uno spot per il lancio di "Committee to Investigate Russia", una commissione d'inchiesta indipendente che si propone di far "conoscere agli americani la verità sui continui attacchi della Russia alla nostra democrazia".

Nata su iniziativa del regista Rob Reiner e del redattore capo della rivista geopolitica "The Atlantic", David Frum, la commissione punta a fare piena luce sul presunto coinvolgimento di Mosca nelle elezioni presidenziali americane del 2016. "Siamo stati attaccati. Siamo in guerra" , dice Freeman nel video. "Abbiamo bisogno che il nostro presidente ci dica tutta la verità".

L’attore, che in un film del 1998 ("Deep Impact") interpretò il presidente degli Stati Uniti, nello spot si rivolge ai concittadini americani con tono decisamente presidenziale: "Nel corso delle passate elezioni siamo finiti sotto l’attacco del governo russo. Ho chiesto al Congresso e all’Intelligence di servirsi di ogni risorsa per condurre un’indagine approfondita e capire esattamente cosa sia successo".

Il regista racconta di aver scelto Freeman per la sua voce profonda e perché è convinto che un attore del suo calibro possa attirare l’attenzione del popolo su una questione di così grande importanza. "Non so se il pubblico comprende davvero la gravità di quello che la Russia è in grado di fare e così ho deciso di iniziare dai più patriottici", ha spiegato Reiner alla Cnn. "Voglio dire prima a loro e poi a tutti gli altri che il nostro Paese è sotto attacco. E se vogliamo sopravvivere dobbiamo essere uniti e comprendere ciò che è accaduto".

Dopo poco arriva la replica della Russia. Il Cremlino non ritiene di dover dare particolare significato alla performance di Morgan Freeman. "Difficilmente una cosa del genere può essere presa sul serio. - ha commentato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov - È ovvio che tali affermazioni non si basano su alcuna informazione reale e sono di natura esclusivamente emotiva".

A suo dire, "molte persone creative cadono facilmente preda del sovraccarico emotivo, senza avere in mano reali informazioni sul vero stato delle cose. Sono vittime di un’esaltazione emotiva, di manifestazioni, che definirei, il proseguimento del maccartismo".