La Nasa a caccia di astronauti

L’amministrazione spaziale pubblicherà il bando di concorso per la selezione della nuova classe di astronauti a marzo. Si tratta dei primi astronauti per il programma Artemis

La Nasa a caccia di astronauti

Gli Stati Uniti si preparano al nuovo programma spaziale, Artemis. E appare quasi ovvio che, stabilito il programma, serva anche il personale. Ma non parliamo di ingegneri e scienziati. Parliamo proprio di astronauti. Dal 2 al 31 marzo 2020 il governo americano aprirà il bando di concorso per la candidatura di personale astronauta. Questa nuova selezione è importantissima perchè sarà focalizzata su vari punti quali la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) ed il programma Artemis che preparerà l’uomo per andare su Marte.

La Nasa ha storicamente addestrato circa 350 astronauti ed attualmente ha 48 astronauti “attivi”. Con la magnitudine del programma spaziale statunitense, il personale dovrà senza dubbio crescere.

I requisiti sono alquanto semplici, contrariamente a cosa si possa pensare. Ce ne sono solo tre, più l’idoneità al volo spaziale rilasciato dall’ufficio medico della Nasa. Il primo requisito è la cittadinanza americana. Come per gli ufficiali delle forze armate, solo i cittadini posso accedere. Secondo è una laurea magistrale (Master) nel campo “STEM”, cioè scienze, tecnologia, ingegneria o matematica. Infine servono almeno due anni di esperienza professionale di rilevanza con la dimostrazione di crescita professionale (cioè promozioni, aumento di responsabilità, ecc.). Da veri pragmatici, però, ci possono essere eccezioni. Il Master può essere rimpiazzato da almeno due anni di studio verso un dottorato di ricerca in STEM (in Usa sono circa 5 anni di studio), una laurea in medicina o un diploma da una scuola per le prove di volo (collaudatori). Anche i due anni di esperienza lavorativa possono essere discussi. Se uno ha infatti più di mille ore di volo come pilota in comando su jet (civili o militari), i due anni lavorativi non sono necessari.

La domanda dovrà essere completata online con annesso un breve esame di due ore. Non c’è dubbio, la selezione sarà durissima, forse la più difficile al mondo. “Stiamo chiedendo a tutti gli americani cangiabili, che ne hanno la stoffa, di candidarsi a cominciare dal 2 marzo” ha annunciato l’amministratore dell’amministrazione spaziale Jim Bridenstine.

Come già menzionato, i candidati avranno come obiettivo la stazione spaziale e la stazione “Gateway” che avrà probabilmente sede in orbita lunare. La Nasa intende mettere di nuovo l’uomo (e la prima donna, come l’amministratore Bridenstine ama precisare) sulla Luna entro il 2024 con missioni sostenibili entro il 2028. La nuova classe di astronauti verrà infine selezionata a metà 2021.

Artemis, bisogna ricordarlo, è un programma spaziale 100% americano. Come scritto sul comunicato stampa della Nasa, “il 2020 è l’anno che la Nasa con i suoi partner (nazionali) lancerà astronauti americani su razzi americani dal suolo americano”.

L’addestramento per gli astronauti, una volta arrivati alla scrematura finale, avverrà principalmente al Johnson Space Center a Houston, in Texas. Il percorso è di circa due anni (molto intensi…) seguiti dall’addestramento avanzato. I candidati dovranno raggiungere la padronanza di varie discipline quali i sistemi di bordo, scienze terrestri (come osservazione planetaria), meteorologia, scienze spaziali (come meccanica orbitale), ingegneria, sopravvivenza, operazioni di volo, subacquea e supporto vitale.

Questo avviene anche grazie a simulatori avanzati, voli parabolici (per simulare l’assenza di gravità), attività nelle piscine del “Neutral Buoyancy Facility” (Nbf) dove gli astronauti potranno abituarsi all’assetto neutro, ed anche tecnologie di nuova generazione come la realtà virtuale.

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