L’unica vera bufera negli Stati Uniti si è abbattuta sui social network. Le autorità di New York avevano bloccato la città, in attesa di una tempesta di neve che, secondo il sindaco, Bill De Blasio, sarebbe stata storica ("una cosa mai vista prima"). Ma i newyorkesi ora si chiedono su Twitter: "Dov’è tutta questa neve?". Da Central Park a Long Island, nella notte sono caduti tra i 10 e i 15 centimetri. Insomma, una normale nevicata, ma con una grande differenza rispetto al solito: la città per ore è rimastaa completamente bloccata, conseguenza dell'allerta lanciata dal servizio metereologico (si parlava di possibili nevicate fino a 90 cm). Dalle 7.30 ora locale (le 13.30 in Italia) è stato riaperto il traffico e la metro è tornata operativa. Ad annunciarlo su Twitter è stato il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo.
Il servizio meteorologico americano ha abbassato il livello di avverse condizioni da "blizzard" (bufera di neve) a "winter storm" (tempesta invernale) fino a mezzanotte (le 6 del mattino di domani in Italia). Il National Weather Service ha informato che gli accumuli di neve al suolo potrebbero essere tra i 20 e i 30 centimetri nelle prossime ore. L’allerta che ha costretto alla cancellazione di migliaia di voli e al blocco dei trasporti pubblici in città prevedeva precipitazioni, forti venti e accumuli fino a un metro di neve. Per l’eccessivo allarmismo che ha portato a paralizzare preventivamente intere città sono arrivate le prime scuse: "Avete preso molte decisioni difficili aspettandovi che avessimo ragione, ma non l’abbiamo avuta - ha scritto su Twitter Gary Szatkowski, meteorologo del New Jersey - Le mie più profonde scuse" alle autorità che hanno deciso di bloccare i trasporti pubblici e chiudere le strade, "scusatemi ancora". Szatkowski prevede comunque precipitazioni nello Stato di New York e nel New England con "grandi quantità di neve" al suolo, ma per quanto riguarda il New Jersey e l’area di Philadelphia si è trattato di un "grave errore" nelle previsioni.
Massicce erano state le misure di precauzione: migliaia di voli cancellati, bloccata la circolazione nelle strade (salvo per i mezzi di soccorso), chiusa la metro, che trasporta quotidianamente 6 milioni di passeggeri. I governatori di sei Stati avevano dichiarato lo stato di emergenza. Il clima nella Grande Mela tra lunedi e martedi era surreale: nessuno in strada, vuoti i marciapiedi. Dai teatri di Broadway ai locali e ristoranti intorno a Times Square o del Village, quasi tutte le attività erano "chiuse per neve". Come sono state chiuse le scuole e gran parte degli uffici pubblici. Attività paralizzata anche al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite.
6080007553101px; line-height: 1.538em;"> Per fortuna, però, la Grande Mela si è risvegliata imbiancata, ma solo un po'. La vera bufera c'è stata solo sui social network.New York, la vigilia della "tempesta perfetta"
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