I ricchi newyorkesi starebbero pagando fior di quattrini individui poveri o disoccupati per fare al posto dei primi le “file per i tamponi”. Attualmente, molte file createsi, nella Grande Mela, davanti ai centri diagnostici possono comportare anche fino a 7 ore di attesa per le persone desiderose di accertare la loro negatività o positività al Covid. Di conseguenza, si sta sviluppando tale nuova categoria di lavoro, nel quadro della “gig economy”, in un periodo di profonda crisi economica per gli Usa, causata dall’introduzione di pesanti restrizioni anti-contagio. In precedenza, le persone si mettevano a fare le file al posto di altri a New York essenzialmente davanti ai negozi di iPhone o alle biglietterie di Broadway, non davanti ai laboratori di analisi.
Le file per i tamponi si sarebbero moltiplicate a New York a ridosso del giorno del Ringraziamento, nonostante le raccomandazioni delle autorità locali affinché i cittadini evitassero gli spostamenti in coincidenza con le vacanze festive e tutelassero così i loro parenti anziani.
Long lines, some forming before coronavirus testing sites opened for the day, grew outside locations across New York City ahead of the Thanksgiving holiday, as cases of the virus continued to soar nationwide. pic.twitter.com/xpJKBShqtn
— The New York Times (@nytimes) November 21, 2020
Malgrado il fatto che le istituzioni sconsigliassero riunioni familiari in vista della ricorrenza nazionale, nella metropoli hanno appunto proliferato ultimamente le file incriminate, con conseguente incremento del giro d’affari delle “file per conto terzi”. Molti newyorchesi benestanti decisi a viaggiare per rincontrare i loro cari nel giorno del Ringraziamento hanno infatti voluto, prima di intraprendere ogni spostamento, fare un esame diagnostico Covid, pagando di conseguenza cittadini in difficoltà per stare in fila al posto dei committenti.
Molte di queste “assunzioni-lampo” per fare le file verrebbero perfezionate, hanno riscontrato le testate americane, tramite un’applicazione per cellulari chiamata TaskRabbit.
Le tariffe corrisposte a chi accetta di tenere il posto in fila a terzi per un tampone si attesterebbero all’incirca sui 28 dollari l’ora, ma ci sarebbero stati disoccupati che, grazie a tale impiego da “gig economy”, sono riusciti a guadagnare 80 dollari, sempre in un’ora.
Molti dei committenti refrattari a mettersi in fila per i test Covid sarebbero, a detta di alcuni dei
“tieni-posto” citati, giovani sulla ventina, impegnati a lavorare tramite computer dalle loro abitazioni, con poco tempo a disposizione per andare a farsi un tampone ma con, in compenso, “molti soldi da spendere”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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