La casa editrice statunitense Viking Books, che pubblica in tutto il mondo le opere della giovane poetessa afroamericana Amanda Gorman, ha ultimamente scartato un traduttore dei testi di quest’ultima giudicandolo “di profilo inadeguato”. A subire il rifiuto del gruppo Usa è stato il traduttore catalano Victor Obiols, in quanto “uomo” e “bianco”. Obiols è stato sollevato dall’incarico, per tale motivazione, nonostante avesse perfettamente tradotto in catalano la poesia The hill we climb, recitata dalla Gorman in persona alla cerimonia di insediamento di Joe Biden.
Il linguista iberico, che pure vanta un curriculum professionale di tutto rispetto, essendosi cimentato, fra gli altri, con Oscar Wilde e William Shakespeare, aveva ricevuto tre settimane fa dall'editore di Barcellona Univers una richiesta di produrre una versione catalana del poema della Gorman, con una prefazione della presentatrice televisiva statunitense Oprah Winfrey. Dopo avere finito il lavoro, il suo editore ha però ricevuto dagli Stati Uniti l'indicazione che Obiols "non era la persona giusta". Non si sa se il rifiuto sia arrivato dalla casa editrice d’Oltreoceano o dall'agente della poetessa nera, ma comunque il linguista è stato scartato dalla Viking Books poiché, per quest’ultima, il traduttore ideale delle opere della Gorman deve essere “donna, giovane, attivista e preferibilmente di colore”. Obiols ha poi reagito con le seguenti parole alla motivazione fornita dal gruppo Usa: "Mi hanno detto che non sono adatto a tradurla. Non hanno messo in dubbio le mie capacità, ma se non posso tradurre una poetessa perché donna, giovane, di colore e americana del XXI secolo, allora non posso neanche tradurre Omero perché non sono un greco dell’VII secolo a.C., né potrei avere tradotto Shakespeare perché non sono un inglese del Cinquecento”. Il traduttore ha poi precisato di avere comunque ricevuto dalla Viking il compenso previsto per il lavoro svolto.
Il rifiuto subito da Obiols segue una decisione analoga presa dalla stessa casa editrice Usa ai danni dell’artista Marieke Lucas Rijneveld, vincitrice dell’International Booker Prize del 2020, attivista, ma bianca.
Quest’ultima era stata, a fine febbraio, incaricata di tradurre in olandese gli scritti della Gorman, ma molti si erano allora indignati sostenendo che le opere della poetessa statunitense potessero essere interpretate solamente da qualcuno che condividesse etnia, genere e identità dell’autrice Usa. Alla fine, la Rijneveld, su impulso delle critiche, aveva dovuto rinunciare a quel lavoro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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