Se le nozze gay sono un diritto garantito dalla Costituzione dovrà deciderlo, negli Stati Uniti, la Corte suprema, che ha annunciato che si occuperà della questione già durante questa sessione.
Il tribunale dovrà valutare i divieti che sono tutt'ora in vigore Ohio, Michigan, Tennessee e Kentucky ed è attesa per la fine di giugno una risposta, da cui dipenderà l'abolizione o il mantenimento del divieto e il riconoscimento di matrimoni contratti in altri Stati.
Già nel 2013 i nove giudici della Corte avevano abolito il Defense of Marriage Act, che stabiliva il matrimonio come unione di un uomo e di una donna. Ora la questione su cui arrivare a un giudizio è piuttosto se la legislazione in materia debba rimanere appannaggio dei singoli Stati, o se debba invece arrivare una legittimazione costituzionale.
Dalla decisione del 2013, sono 36 gli Stati che hanno deciso per il diritto al matrimonio delle coppie gay.
Dello stesso avviso anche il distretto di Columbia, dove si trova la capitale Washington.Anche l'amministrazione guidata da Barack Obama si è espressa in favore di una maggiore apertura. Il procuratore generale Eric Holder ha annunciato che da Washington si chiederà la legalizzazione delle unioni omosessuali.
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