Il presidente Usa Donald Trump fa sapere di aver preso una decisione in merito all'accordo sul nucleare iraniano. "Ho deciso", ha detto a margine del bilaterale con il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Abu Mazen. Ma non ha chiarito quale sia, nello specifico, la sua scelta. Già sull'accordo di Parigi sul clima il presidente aveva mantenuto il riserbo per alcuni giorni.
Il segretario di Stato americano, Rex Tillerson, preferisce non scoprire le carte. Dopo un incontro con il ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, ha ribadito che Trump ha deciso ma ancora non ha condivisao con nessuno la propria scelta, neppure con chi glielo aveva domandato esplicitamente (Theresa May). Lo stesso Tillerson ha ammesso che vi sono "problemi significativi" con l'accordo, dopo il quale "abbiamo visto tutto tranne che stabilità" nella regione. Il presidente iraniano Hassan Rouhani, però, prova a difendere l'accordo a spada tratta, escludendo l'eventualità di poterlo rinegoziare: "Non saremo noi i primi a violarlo", ha detto all'Assemblea generale dell'Onu.
Quale potrebbe essere la scelta del presidente? Secondo l'emittente Nbc Trump è orientato a non certificare al Congresso, come è chiamato a fare ogni tre mesi, il rispetto degli impegni presi dall’Iran per evitare la reintroduzione delle sanzioni. La prossima scadenza è fissata per il 15 ottobre.
Se Trump rinunciasse alla certificazione, il Congresso avrebbe 60 giorni di tempo per riesaminare i termini dell’intesa e stabilire se reintrodurre le sanzioni venute meno con il patto raggiunto nel luglio del 2015 dal gruppo dei 5+1 (i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’Onu e la Germania) con l'Iran.
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