Tra Turchia e Nuova Zelanda si è in questi giorni acceso un duro scontro diplomatico a causa della decisione di Erdoğan di strumentalizzare a fini politici il video della strage di Christchurch.
In vista delle amministrative del 31 marzo, il leader anatolico sta girando il Paese asiatico intervenendo a diversi comizi organizzati a sostegno dei candidati dell’Akp. Alle ultime manifestazioni alle quali ha preso parte, il presidente turco, al fine di fare leva sulla sensibilità religiosa del popolo, ha deciso di fare vedere ai cittadini presenti ai raduni elettorali in questione alcuni spezzoni del filmato realizzato da Brenton Tarrant, l’autore dell’eccidio anti-musulmani.
Al termine delle controverse proiezioni, il capo dello Stato ha esortato la popolazione presente ai comizi a "mobilitarsi contro i nemici dell’islam" e a votare quindi per l’Akp, indicato da Erdoğan come l’unica formazione politica nazionale determinata a difendere il credo maomettano da qualsiasi attacco razzista e suprematista. Alle manifestazioni elettorali in questione, il leader anatolico, oltre a indurre i cittadini a sostenere il partito di governo, ha definito “sconcertante” la reazione dell’Occidente all’attentato verificatosi in questi giorni contro le moschee della città neozelandese.
Erdoğan ha infatti accusato i Paesi europei e gli Usa di non avere condannato con sufficiente forza la crescita nel mondo dei "sentimenti anti islamici" e ha poi puntato il dito direttamente contro le istituzioni neozelandesi, biasimandole per non avere scongiurato, all’interno della rispettiva popolazione, lo sviluppo di formazioni paramilitari suprematiste.
Il governo di Wellington, ancora scosso dall’immane proporzione della strage di Christchurch, ha prontamente replicato alle esternazioni del presidente del Paese asiatico. In primo luogo, l’esecutivo dello Stato insulare ha stigmatizzato la decisione di Erdoğan di proiettare spezzoni del video di Tarrant durante i recenti comizi dell’Akp, accusando il politico anatolico di "offendere" la memoria delle vittime dell’attentato in nome di interessi elettorali.
Il ministro degli Esteri neozelandese, Winston Peters, ha condannato l'affermazione del leader di Ankara secondo la quale nel Paese si starebbero moltiplicando gruppi paramilitari estremisti.
L’esponente del governo Ardern ha infatti presentato il proprio Paese come caratterizzato da una società civile “refrattaria a qualsiasi richiamo suprematista” e ha poi ricordato a Erdoğan che l’attentatore di Christchurch non aveva alcun legame con la Nuova Zelanda, essendo costui nato e cresciuto in Australia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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