Il nuovo videogioco dei simpatizzanti dello Stato islamico

Nel videogioco The Attack of City, l'utente deve falciare il maggior numero di infedeli in una immaginaria città occidentale

Il nuovo videogioco dei simpatizzanti dello Stato islamico

I simpatizzanti dello Stato islamico hanno pubblicato sui negozi online un nuovo videogioco per il sistema operativo Android. Realizzato in linguaggio Java e libreria OpenGL ES, The Attack of City è stato intercettato poche ore fa dal TRAC o Terrorism Research & Analysis Consortium. Si tratta di un videogame a scorrimento verticale in due dimensioni a singola risoluzione target. Ambiente di gioco e dinamica sono estremamente semplici.

The Attack of City

In The Attack of City, l’utente inizia la sessione di gioco scegliendo un mezzo tra quelli subito disponibili. I veicoli presentano diverse caratteristiche in base ad una specifica robustezza, velocità, manovrabilità e frenata. L’obiettivo del gioco è quello di ottenere punti falciando il maggior numero di kuffar (infedeli) in una immaginaria città occidentale. Proseguendo nel gioco, l’utente potrà sbloccare mezzi sempre più veloci, pesanti e manovrabili ed in grado di speronare anche i mezzi della polizia.

Stato islamico: l’importanza delle App

Nel periodo di massima espansione, lo Stato islamico sviluppava applicazioni ufficiali per Android con un ritmo di due al mese. Dimostrare di essere in grado di gestire app multimediali su più fronti, contribuiva a proiettare una legittima statualità. Una strategia elaborata nel documento Media Operative, You Are a Mujahid, Too, disponibile sulla rete. Le applicazioni sono strumenti preziosi non solo per reclutare, ma anche per fornire canali stabili di informazioni al di fuori degli account dei social media, spesso bloccati dagli amministratori. Per queste ragioni, tali progetti per adulti e bambini continueranno a diffondersi. Tutte le applicazioni iOS devono prima passare attraverso un rigoroso processo di approvazione da parte di Apple. Allo stesso modo Google, prima di renderle disponibili per il download sul Play Store ufficiale per le applicazioni Android. Tuttavia, la differenza principale tra i dispositivi iPhone ed Android è che quest'ultimo consente agli utenti di creare e installare nuove applicazioni anche al di fuori del suo App Store designato. A differenza di iOS, le applicazioni Android possono essere create ed installate in modo indipendente (come file APK) senza mai entrare nel Google Play Store. Con questa tecnica, conosciuta come sideloading, si bypassano i parametri di sicurezza standard. La propaganda è essenziale per la sopravvivenza dello Stato islamico, sia come gruppo che come idea per coltivare quella profondità strategica digitale. È un meccanismo prezioso con il quale far valere l’acquiescenza nel suo proto-Stato ed un’arma penetrante con cui affermare la propria egemonia terroristica all’estero. Negli anni a venire, servirà come bandiera attorno alla quale i veri credenti del califfato si raduneranno, una volta perduti i territori.

Videogiochi e terrorismo: sfatiamo qualche mito

Il terrorista non cerca ad ogni costo il mezzo più sicuro, ma quello più insospettabile: le due cose non sempre collimano. Ecco che allora utilizzare la chat delle console da gioco ha senso. Grazie al gioco on line, tutti gli utenti possono mettersi in contatto tra di loro. Da anni le agenzie di intelligence internazionali continuano a lanciare moniti sul deviato utilizzo di tale tecnologia. Il metodo è abbastanza semplice. Due o più utenti, acquistando il medesimo videogame, hanno la possibilità di chattare tra di loro tramite connessione internet. L’obiettivo, secondo gli sviluppatori, sarebbe quello di creare dei gruppi a distanza per giocare gli uni contro gli altri. Ma una volta effettuato l'accesso ad una “lobby” ed utilizzando una password, grazie ad auricolari i terroristi possono anche parlare tra di loro. La questione è nota fin dal 2012. L’FBI ha anche stilato una particolare lista dei videogames sospettati (proprio per la loro popolarità) di essere utilizzati dai terroristi per comunicare. Nella lista si trovano i brand che hanno fatto la fortuna di alcune società informatiche: da Call of Duty alla serie Medal of Honor fino ad Halo. L’asimmetria nel contesto della cyber-war non si basa esclusivamente su un massiccio impiego di sistemi crittografati, ma sull’utilizzo di canali convenzionali ed insospettabili. Il punto è proprio questo: un canale ritenuto sicuro e particolarmente blindato, potrebbe attirare su di se maggiori controlli. Detto ciò: i terroristi potrebbero pianificare un attacco o scambiarsi addirittura informazioni sfruttando i canali forniti dai videogame? In effetti la National Security Agency ed il Government Communications Headquarters, hanno infiltrato agenti sotto copertura in svariati giochi MMORPG, ma perché sfruttare le console quando i terroristi hanno a disposizione le app di crittografia sui loro telefoni? Ovviamente è possibile che i terroristi possano utilizzare le console per reclutare o comunicare, ma è molto più facile e diretto utilizzare WhatsApp e Telegram (quest’ultima è la principale app per diffondere i comunicati stampa). Tutti possiedono un telefonino connesso alla rete e lo Stato islamico si è rivelato abile nello sfruttare la tecnologia: dalle piattaforme di streaming e di condivisione alle applicazioni di messaggistica ed i social media. Attenzione a Rocketchat, Viber e Discord. Infine un ultimo appunto. E' la fantasia, l'inventiva dell'uomo a trasformare qualsiasi cosa di banale, innocuo o semplicemente trascurato in un'architettura potenzialmente letale.

Superare il limite dell'intrattenimento

Il videogioco che riproduce il massacro di Peshawar

Pakistan Army Retribution è un videogioco pubblicato nel dicembre del 2015 sul Google Play. Rimase online per settimane prima di essere rimosso, destando subito sdegno nella comunità internazionale. Il videogioco è liberamente ispirato al massacro di Peshawar, avvenuto il 16 dicembre del 2014, quando morirono in un attacco dei Tehrik-e-Taliban 145 persone: tra questi 132 bambini. Il videogioco poneva l'utente nei panni di un soldato che combatteva i talebani dentro la scuola attaccata dai terroristi che hanno già compiuto una strage. L’episodio di Peshawar è il più grave attentato mai avvenuto in Pakistan. Quel massacro scioccò il Paese, con cerimonie che si svolgono ogni anno nelle principali città del Pakistan. Secondo la casa che ha finanziato il progetto, la Punjab Information Technology Board, la società indipendente che ha realizzato il videogioco “ha frainteso il messaggio di pace, tolleranza ed armonia che avrebbe dovuto avere il brand”. Il senso del videogioco – hanno aggiunto dalla Punjab ad Al-Jazeera – era promuovere la pace e mostrare al mondo che le armi migliori sono la penna ed il libro. Il 16 dicembre del 2014, sei uomini armati appartenenti al movimento Tehrik-e-Taliban, fecero irruzione nella Scuola Pubblica Militare di Peshawar, in rappresaglia all’operazione Zarb-e-Azb del governo contro i gruppi terroristici attivi nella parte nord-occidentale del Pakistan. Morirono 145 persone, oltre 130 i feriti. Le forze di sicurezza, nonostante gli ordigni esplosivi collocati a difesa della struttura, riuscirono a fare irruzione, uccidendo tutti gli assalitori.

I videogames per scopi formativi

Alcuni videogames sono impiegati anche per scopi formativi. La serie Arma, ad esempio, è utilizzata dall'esercito americano come parte del training delle truppe. La simulazione Dangerous Water poi. Grazie al download gratuito, i giocatori del pianeta hanno potuto sperimentare le proprie tattiche nell’affrontare le missioni. Sviluppato dalla Sonalysts Combat Simulations e rilasciato nel 2005, è stato utilizzato per studiare le strategie utilizzate dai giocatori per migliorare e sviluppare il software principale del drone ACTUV o Autonomous Continuous Trail Unmanned Vessel della DARPA o Defense Advanced Research Projects Agency o DARPA.

In realtà l'abilità ed i tempi di reazione del giocatore sono molto apprezzate dalle forze armate. Ciò non deve far gridare allo scandalo. Basti pensare che i droni terrestri, ad esempio, sono radiocomandati da un pad identico a quello dell'Xbox, la console di gioco di casa Microsoft. L’operatore, in questo modo, non perde tempo ad adattarsi al nuovo sistema di guida e controllo perché è lo stesso che utilizza quando gioca sul divano di casa. Il noto simulatore di volo della Microsoft, il Flight Simulator è utilizzato da numerose aeronautiche, compresa quella italiana, come addestratore procedurale. Infine, i teatri videoludici ricreati per le console o per i pc, si fregiano sempre più spesso di collaborazioni autorevolissime. Medal Of Honor, uscito nel 2010, è stato realizzato in collaborazione con veri operatori dei reparti speciali dell'esercito statunitense. Curioso un retroscena su un gioco della EA Los Angeles. Ottenne un buon successo di pubblico e di vendite, ma gli utenti lamentarono una scarsa durata della campagna singola. Si scoprì poco dopo che il gioco stava diventando un vero e proprio documentario sui Tier-1, con vere tattiche e armi utilizzate fedelmente riprodotte, motivo per cui si decise di ridurre la campagna single player.

Il cecchino di Medal of Honor a caccia di terroristi

L’altissimo livello di realismo prodotto nei videogames di ultima generazione è stato molte volte sfruttato anche per la propaganda interna. Il venti febbraio del 2016, le tv iraniane e saudite lodarono le gesta di un cecchino letale, membro di Hezbollah. Grazie alla sua arma fabbricata in Iran denominana Arash, il cecchino riuscì ad eliminare sei terroristi dello Stato islamico in meno di due minuti. La stampa iraniana, lodando le gesta del cecchino, sottolineò l’altissimo livello raggiunto dalla tecnologia del Paese. Iraniani e sauditi, in realtà, non fecero altro che glorificare l’ottima sessione di un utente impegnato in Medal of Honor, videogioco in prima persona ambientato in Afghanistan, sviluppato da EA Los Angeles e distribuito da Electronic Arts nel 2010. La sessione di gioco Long Distance Sniper Mission è disponibile da anni anche su YouTube. È anche una delle missioni più apprezzate dai fan. La storia dei primi tre episodi della serie ha visto la collaborazione del regista Steven Spielberg. La seria Medal of Honor ha venduto decine di milioni di copie nel mondo. La Marina degli Stati Uniti ha punito undici operatori del Naval Special Warfare Development Group per la divulgazione di informazioni classificate poi utilizzate in alcuni film e per il videogioco Medal of Honor: Warfighter.

L'arma più potente dell'uomo è l'immaginazione

Attentati con gas nervino o con giubbotti esplosivi con placche in ceramica non rilevabili dai detector. Dirottamento di un aereo presidenziale, acquisizione illecita di plutonio o l'utilizzo di armi della guerra fredda. Contesti immaginati nei videogiochi, nei film e nella letteratura. E la lista potrebbe continuare. Nella relazione della Commissione sugli attentati dell’11 settembre, si fa riferimento alla “mancanza di immaginazione”, come debolezza intrinseca nella strategia antiterrorismo degli Stati Uniti. È proprio quell’incapacità di immaginare l’inimmaginabile che continua, ancora oggi, a minare gli sforzi nell’elaborare una efficace prevenzione. Al Qaeda e lo Stato islamico hanno dimostrato di essere profondamente adattabili alle contromisure messe in atto dall’Occidente. Basti pensare all’evoluzione degli attentati negli ultimi tre decenni. Dalla detonazione di una bomba nel garage del World Trade Center all’utilizzo di un tir come arma di distruzione di massa contro una folla di civili lungo la riva meridionale della Francia. L’antiterrorismo dovrà quindi dare priorità all’immaginazione, intesa come lo studio evolutivo delle minacce.

La retorica utilizzata da Osama bin Laden nel dichiarare le guerra santa contro gli Stati Uniti, si tramuta in attentati nel 1998 alle ambasciate statunitensi in Tanzania e Kenya. La prima alterazione del paradigma avviene nel 2000 nell’attentato contro l’USS Cole. Nonostante la continua evoluzione della minaccia, iniziò a palesarsi quello che nella relazione 9/11 verrà poi definita come imagination gap. Le agenzie di intelligence degli Stati Uniti, nonostante gli avvertimenti, ritenevano assolutamente remota la possibilità che aerei di linea venissero trasformati in sistemi d’arma intelligenti. La Cia dimostrò di aver perso la capacità di immaginare scenari apparentemente inimmaginabili, confinando la strategia nella prevenzione della firma al Qaeda.

Nel 2015 lo Stato islamico, mutò nuovamente la minaccia, concentrandosi sui bersagli morbidi, incoraggiando i simpatizzanti in tutto il mondo ad agire per conto proprio. Stati Uniti ed Europa occidentale subiranno attacchi devastanti come a Parigi, Londra, Bruxelles, Orlando, Nizza, Istanbul.

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