L'attaco informatico alla Sony Pictures non è un guerra tra Stati Uniti e Nord Corea, ma un atto di "cyber-vandalismo". Lo ha detto il presidente americano Barack Obama in un'intervista alla Cnn.
"No, non penso che sia stato un atto di guerra", ha spiegato, "Penso che sia trattato di un atto di cyber-vandalismo risultato molto costoso. Lo prendiamo molto sul serio. Se stabiliamo un precedente dove il dittatore di un altro Paese può interferire con un cyber attacco, con la catena di distribuzione di una società o dei suoi prodotti, e di conseguenza iniziamo a autocensurarci, questo è un problema. Ed è un problema non solo per l’industria del cinema, è un problema per la nuova industria. La Cnn ha fatto servizi in cui criticava la Corea del Nord. Cosa succede se si verifica una violazione nel cyberspazio della rete? Non parleremo alla Corea del Nord? La cosa più importante in questo momento non è dire che la Sony si sta comportando male, ma capire che tutti noi ci dobbiamo adattare alla possibilità dei cyber attacchi e dobbiamo fare di più per proteggerci".
Gli Usa stanno quindi considerando l’ipotesi di inserire di reinserire dopo sei anni la Corea del Nord nella lista dei Paesi sponsor del terrorismo. Intanto da Pyongyang arrivano nuove minacce di rappresaglie contro la Casa Bianca e altri obiettivi Usa se gli Stati Uniti prenderanno misure nei suoi confronti. "Risponderemo in modo proporzionale nel momento, nel luogo e nel modo che sceglieremo", ha fatto sapere la Commissione nazionale di difesa, "L’esercito e il popolo nordcoreano sono pronti ad un confronto con gli Stati Uniti, in tutti gli spazi di conflitto compresi gli spazi della Cyberguerra per far esplodere queste cittadelle. Il nostro contrattacco più duro sarà condotto contro
538em;">la Casa Bianca, il Pentagono e il continente americano, la fogna del terrorismo, e supererà di gran lunga il contrattacco simmetrico annunciato da Obama".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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