L'unica clausola è che le armi da fuoco siano tenute nascoste. Per il resto il provvedimento firmato in Georgia parla chiaro. Nello Stato americano entrare in università con una pistola non sarà nulla più che la normalità.
Nei campus si potranno introdurre le armi. Dice questo la norma varata dal governatore Nathan Deal, repubblicano in carica dal 2011, che ha così ribaltato un veto arrivato lo scorso anno dopo le proteste delle associazioni che spingono per un controllo maggiore.
Dall'altro lato della barricate i conservatori e gli attivisti del Secondo emendamento, secondo cui la libertà per chi ha il porto d'armi di farlo valere anche all'interno delle università è un requisito fondamentale per la sicurezza degli studenti.
Nel giustificare il suo cambio di posizione, Deal ha spiegato che "gli aggressori possono prendere di mira questi studenti, e lo fanno, sapendo bene che le loro vittime non hanno il permesso di portare armi", sostenendo quindi che le armi serviranno per chi debba attraversare "territori pericolosi" per recarsi all'università.
Lo scorso anno, ricorda la stampa statunitense, aveva giustificato il suo "no" citando un parere di Antonin Scalia, già giudice della Corte suprema, secondo qui
gli atenei sono "santuari di appredimento dove le armi da fuoco non devono essere permesse". Da tempo aveva tuttavia fatto capire che, dopo le modifiche subite nel frattempo dal testo, non si sarebbe opposto all'adozione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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