Ora è a corto di forze: cosa rischia lo Zar

Le forze russe hanno bisogno di altre unità per portare avanti l'operazione militare: le perdite sul campo sono ingenti. Sullo sfondo c'è la mossa drastica di Vladimir Putin

Ora è a corto di forze: cosa rischia lo Zar

Gli aerei russi continuano a lanciare attacchi sulla città assediata di Mariupol, concentrandosi in particolar modo sulle acciaierie Azovstal dove si rifugiano truppe e civili. L'offensiva di Mosca però non può nascondere le difficoltà riscontrate sul terreno di battaglia, che nel corso di queste settimane ha messo in evidenza una serie di problematiche che nei fatti hanno rallentato (e non poco) i piani di azione inizialmente previsti. Ormai le forze russe sono a corto di forze: servirà un numero ingente di altri soldati per portare avanti l'operazione militare e sperare nel trionfo.

Le difficoltà dei russi

L'edizione odierna del Domani si concentra su alcuni numeri che assumo un peso notevole: a febbraio l'esercito russo era entrato in Ucraina con circa 100mila soldati, ma dopo circa due mesi di combattimenti ne sono rimasti uccisi o risultano essere dispersi tra i 10 e i 20mila. Il 22 aprile un resoconto dei militari ucraini aveva parlato delle perdite di Mosca: 21.200 uomini, 838 carri armati, 2162 mezzi corazzati, 397 sistemi d'artiglieria, 138 lanciarazzi multipli, 69 sistemi di difesa antiaerea.

Numeri impossibili da confermare nella loro precisione, ma che comunque danno il segno della complicata situazione che sta interessando la Russia. A questo si aggiunge un altro fattore di non poco conto: l'esercito russo sembra faticare nell'operazione di rimpiazzare le perdite.

La verità degli 007

Ieri il bollettino dell'intelligence militare britannica ha confermato che Mosca non sta passando affatto un buon momento nell'ambito del conflitto militare contro Kiev: gli 007 di Londra hanno fatto sapere che la Russia "è stata costretta a fondere e ridispiegare unità fiaccate ed eterogenee dalle avanzate fallite nel Nord Est dell'Ucraina". E molte di queste unità "probabilmente soffrono di un morale indebolito". Una considerazione pesante in vista delle prossime mosse sul campo di guerra.

L'opzione "guerra totale"

Una verità è ben fotografata davanti ai nostri occhi: scelte drastiche potrebbero essere adottate se veramente la Russia dovesse essere determinata nel portare avanti l'operazione militare in Ucraina. A quel punto Vladimir Putin potrebbe ritrovarsi senza alternative: in occasione del 9 maggio, Giorno della Vittoria per ricordare il trionfo contro il nazismo, potrebbe annunciare una mobilitazione di massa facendo un richiamo esplicito a un clima di guerra e all'unità nazionale del popolo russo.

Non a caso nelle scorse ore funzionari russi e occidentali hanno fatto sapere che il 9 maggio Vladimir Putin potrebbe abbandonare il termine "operazione speciale" per indicare l'invasione dell'Ucraina e parlare di vera e propria "guerra totale" a Kiev.

In tal modo il Cremlino potrebbe attivare la legge marziale, coinvolgere i suoi alleati in un aiuto militare e proclamare la mobilitazione di massa. Si tratterebbe di una mossa per cercare una "rivincita" per i fallimenti militari.

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