Lo Stato islamico conferma la rivendicazione per l'attacco avvenuto in un gay club di Orlando, in Florida, costato la vita a 50 persone. La rivendicazione arriva dall'emittente ufficiale del gruppo jihadista, radio Al-Bayan. Ieri la notizia era stata data dall'agenzia di stampa Amaq, vicina all'Isis. Il killer del Pulse nightclub di Orlando, Omar Mateen, era "uno dei soldati del Califfato in America", ribadisce al-Bayan, l'organo di propaganda ufficiale dell'Isis in lingua inglese, secondo quanto riferito da Site.
Il bilancio della strage di Orlando
Intanto è destinato a salire il bilancio delle vittime della peggiore strage nella storia degli Stati Uniti. Lo sostengono i medici, mentre stanno venendo comunicate le identità delle 50 persone decedute nella sparatoria. Tra le vittime del killer Omar Mateen, 29 anni, combattente jihadista, 15 hanno un'età compresa tra i 20 e i 50 anni e sono state pubblicamente identificate. Ci sono 53 persone in condizioni critiche. La maggior parte dei feriti è stata portata all'Orlando Regional Medical Centre, dove il chirurgo Mike Cheatham ha avvertito: "Penso che vedremo salire il bilancio delle vittime".
Il più giovane tra le vittime finora identificate è il 20enne Luis Omar Ocasio-Capo. Il più anziano invece aveva 50 anni e si chiamava Franky Jimmy Dejesus Velazquez. Secondo le indagini, il killer di origine afghana ha telefonato alla polizia proclamando la sua fedeltà allo Stato islamico prima di aprire il fuoco sulla folla. Il presidente degli Stati Uniti lo ha definitico come un "atto di odio".
Più di 300 persone erano all'interno delm club quando Mateen ha iniziato a sparare poco dopo le 2 di notte (ora locale). L'uomo è stato ucciso in uno scontro a fuoco con gli agenti della Swat intorno alle 5 di mattina. Circa 39 persone sono morte all'interno del locale mentre 11 sono decedute in ospedale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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