"Ormai è caccia all'uomo". Continua la strage anti-cristiana in Nigeria

Solo nelle ultime 48 ore, in Nigeria sono stati uccisi due sacerdoti. L'ennesimo tributo di sangue chiesto ai cristiani, il cui grido d'aiuto contro la furia islamista rischia di passare ancora sotto silenzio

"Ormai è caccia all'uomo". Continua la strage anti-cristiana in Nigeria

Il martirio continua, mentre il mondo osserva. Non si ferma la scia di sangue e di violenze che in Nigeria si sta abbattendo contro i cristiani. Solo nelle ultime 48 ore, nel Paese africano sono stati uccisi due sacerdoti: l'ennesimo tributo di sangue ingiustamente chiesto a motivo della religione. In odio al cristianesimo. Le più recenti vittime della furia islamista sono state padre Christopher Odia Ogedegbe, di 41 anni, e il confratello padre Vitus Borogo, 50 anni. Entrambi trucidati mentre svolgevano la loro missione. Il primo, in particolare, era stato rapito ieri mattina nello Stato di Edo, mentre andava a Messa. Il suo corpo è stato ritrovato senza vita in serata.

I rapitori, secondo quanto si apprende, lo avevano catturato mentre usciva dalla canonica per andare a presiedere la funzione domenicale nella chiesa cattolica di San Michele, Ikabigbo. Conoscevano dunque le sue abitudini, lo aspettavano. Pare che tre parrocchiani abbiano visto la scena e abbiano tentato di salvare il sacerdote, ma invano. La notizia attende però conferme. Il giorno prima, anche padre Vitus Borogo, prete nigeriano dello Stato di Kaduna, era andato incontro alla medesima sorte. Un gruppo di terroristi islamisti lo aveva atteso e ucciso nella fattoria di una comunità cattolica che il presule dirigeva. Don Borogo era anche cappellano della comunità cattolica del Politecnico statale di Kaduna.

Due omicidi brutali nel giro di poche ore. Due sacerdoti immolati, ancora una volta, sull'altare dell'odio anti-cristiano. Così, solo in Nigeria, il bilancio dei preti uccisi dall'inizio dell'anno sale a quota tre. I recenti delitti si aggiungono purtroppo a una lunga lista di episodi rispetto ai quali continua il disperato grido d'aiuto delle comunità cristiane locali. Il 5 giugno scorso, in occasione della solennità di Pentecoste, sempre in Nigeria alcuni uomini armati di fucili avevano aperto il fuoco contro i fedeli dentro una chiesa cattolica nel Sud Ovest del Paese, uccidendo diverse persone. E il 19 giugno, dopo un assalto contro i fedeli della chiesa cattolica di St. Moses, Robuh, nello Stato di Kaduna, tre persone erano rimaste uccise e una quarantina erano state rapite.

"È oramai una caccia all'uomo", ha denunciato la fondazione di diritto pontificio Aiuto alla Chiesa che Soffre, che da tempo cerca di tenere alta l'attenzione sulle stragi contro i cristiani. In Nigeria e nel mondo.

Ma lo stillicidio di vite fatica talvolta a smuovere i cuori e a suscitare le reazioni politiche necessarie: così gli eccidi proseguono e passano sotto silenzio, mentre nelle istituzioni c'è chi - a sinistra - tende nascondere la matrice religiosa islamica che accomuna gli episodi di morte.

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