Una ragazza minorenne cattolica è stata rapita in questi giorni in Pakistan, per poi venire costretta a convertirsi all’islam e a sposare il suo sequestratore. La vittima di tale abuso sarebbe una quattordicenne di nome Maira Shahbaz, cresciuta in una famiglia povera di Madina Town, quartiere di Faisalabad, metropoli della provincia orientale del Punjab. Finora, la piccola aveva vissuto un’infanzia difficile, con una madre abbandonata dal marito e che aveva rimediato una malpagata occupazione di addetta alle pulizie.
A ricostruire il rapimento e la conversione forzata di Maira è stata ieri l’Agi, che si è attenuta a quanto denunciato dall’associazione pontificia Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs).
Secondo quest’ultima, citata dall’agenzia di stampa, il sequestro della minorenne sarebbe avvenuto il 28 aprile e a perpetrarlo sarebbe stato un vicino di casa della ragazzina, Mohamad Nakash.
L’uomo, sostiene il medesimo organo di informazione italiano rifacendosi alle accuse lanciate da Khalil Tahir Sandhu, avvocato della famiglia di Maira, svolgerebbe la professione di barbiere proprio a Madina Town e avrebbe rivolto la sua attenzione alla quattordicenne poiché egli abitava infatti a poca distanza dalla casa della piccola cattolica.
Nakash, rimarca Agi sulla base della denuncia fatta da Acs, si sarebbe quindi recato allora, armi in pugno, a casa della giovane insieme a due complici, anche loro armati, per eseguire il suo piano criminale.
I sequestratori avrebbero prelevato con la forza la cattolica approfittando del fatto che, in quegli attimi, Maira non era in compagnia della madre. A confermare l’ipotesi per cui quest’ultima era assente al momento del rapimento è il fatto che la donna, fa sapere l’associazione pontificia citata dall’agenzia romana, sarebbe venuta a conoscenza tramite due testimoni della sparizione coatta della figlia. La madre della quattordicenne si è subito sentita male una volta informata del sequestro, venendo di conseguenza trasportata d’urgenza in ospedale.
Nakash e i suoi complici, dopo avere portato via la bambina coprendo la loro fuga con spari in aria, avrebbero quindi imposto alla ragazzina, evidenzia Agi, di abiurare il cattolicesimo per abbracciare l’islam. L’ulteriore costrizione inflitta dai rapitori alla giovane sarebbe stata quella di convolare a nozze con il barbiere.
L’avvocato Sandhu avrebbe immediatamente portato all’attenzione di un magistrato quanto accaduto a Maira, al fine di vedere sanzionati i sequestratori e di ottenere l’annullamento del matrimonio imposto alla piccola. Relativamente alla richiesta di cancellazione dello sposalizio, il legale, precisa l’agenzia di stampa italiana, aveva giustificato la sua istanza mettendo in risalto, oltre al fatto che nelle nozze incriminate era implicata una minorenne rapita e minacciata, la tesi per cui il barbiere Nakash, al momento di convolare a nozze con la ex-cattolica, aveva già una moglie e due bambini.
Tuttavia, denuncia Agi, il giudice Kamran Khalid del tribunale di Faisalabad ha sorprendentemente, all’inizio di questo mese, dato ragione al rapitore e legittimato il matrimonio coatto tra quest’ultimo e Maira, sostenendo che lei “avrebbe 19 anni, nonostante il certificato di nascita e i documenti ufficiali ecclesiastici e scolastici prodotti in sede giudiziale attestino che la ragazza ha invece 14 anni”.
L’avvocato Sandhu, grande amico di Shahbaz Bhatti, politico cattolico pakistano e ministro per le Minoranze religiose ucciso dai talebani nel 2011, ha attribuito l’incredibile verdetto al fatto che il rapitore avrebbe presentato alla Corte documenti falsificati, dai quali risultava un presunto matrimonio fra lui e Maira lo scorso ottobre, quando la ragazza era in realtà ancora tredicenne.
Il magistrato, ha aggiunto il legale, sarebbe stato anche pesantemente influenzato, riferisce l’organo di informazione italiano, dai continui raduni di centinaia di persone che inneggiavano a Nakash durante le udienze.
Sandhu, prosegue Agi, ha quindi annunciato di volere impugnare il verdetto di assoluzione del rapitore della quattordicenne cattolica e di essere disposto a sollevare il caso giudiziario fino alla Corte suprema nazionale, ossia lo stesso organo, ricorda l’agenzia capitolina, che nel 2018 assolse la cristiana Asia Bibi dall’accusa di blasfemia contro l’islam.
Acs, riporta Agi, ha contestualmente affermato che la tragica vicenda di Maira era stata preceduta, a ottobre, da quella di Huma Younus, un’altra giovane seguace pakistana di Cristo anche lei rapita e costretta a convertirsi all’islam per poi sposare il suo rapitore.
La piaga dei sequestri di adolescenti cattolici nel Paese asiatico è stata infine duramente contestata da Alessandro Monteduro, direttore di Acs Italia, che, citato dall’agenzia di stampa romana, ha tuonato: “Questi casi, singolarmente considerati, sono già
gravissimi, ma ciò che è veramente angosciante è l'esistenza di un vero e proprio sistema perverso. Ogni anno circa mille ragazze e donne cristiane e hindu vengono sequestrate con le medesime modalità in Pakistan”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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