Ora lo dice anche Wikileaks, che di scoop se ne intende. Dietro ai "Panama Papers" c'è un preciso disegno politico volto a screditare in primo luogo il presidente russo Vladimir Putin. Ma chi ci sarebbe dietro a questa mossa di delegittimazione? Gli Stati Uniti e il miliardario filantropo George Soros, americano di origini ungheresi. A sostenere questa tesi è l'organizzazione di Julian Assange, secondo cui tutto sarebbe passato attraverso l’Occrp (Organized Crime and Corruption Project), finanziato da Usaid, l’agenzia Usa per lo sviluppo internazionale.
Lo scrive sul proprio account Twitter ufficiale Wikileaks, sottolineando che l'inchiesta, pur vantando "alcuni ottimi giornalisti, non è un modello di integrità". L'Occrp è un' organizzazione non profit che raggruppa una serie di centri di indagine regionali non profit e media indipendenti che vanno dall'Europa orientale all'Asia Centrale, che ha affiancato l'International Consortium of Investigative Journalists (Icij) nella realizzazione dell'inchiesta. A tirare fuori i soldi, finanziando l'intero progetto, George Soros.
In un precedente tweet Wikileaks aveva affermato che "l'Occrp Usa può fare un buon lavoro ma il fatto che il governo Usa abbia finanziato direttamente l'attacco dei Panama Papers a Putin compromette seriamente la sua integrità".
Il 4 aprile, mostrando dasubito un approccio critico verso le modalità dell'inchiesta, Wikileaks aveva twittato: "Vi piacciono i Panama Papers? Un gran bel lavoro, ma chi è il vero eroe? L'anonimo hacker che li ha ottenuti".
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