E allora è tutto vero: quanto raccontato dall'ex spia francese secondo cui ci sarebbe un piano per uccidere Putin, trova la netta conferma nel fatto che il presidente russo non si fida più di nessuno, nemmeno dei suoi più stretti e sceltissimi collaboratori che ha cambiato neanche un mese fa licenziando circa mille persone (dai cuochi alle guardie del corpo), che si occupavano dei suoi bisogni personali e professionali di ogni giorno, sostituendoli con un nuovo gruppo di assistenti. La paura di essere avvelenato è così forte che prima di mangiare fa assaggiare i cibi a chi gli sta intorno.
Gli "assaggiatori" di Putin
Secondo il quotidiano inglese Daily Beast, Putin ha a sua disposizione anche dei "food taster", ossia degli assaggiatori personali che non rappresentano una novità strettamente collegata al conflitto in Ucraina e la paura di essere uccisa ma li aveva già adottati anche in passato: in pratica, fa assaggiare loro qualsiasi pietanza prima che lui stesso lo mangi, così da essere al riparo da ogni dubbio. Come detto, lo scorso mese aveva sostituito il "vecchio" personale con uno nuovo ma sembra che la pratica la stia adottando a prescindere. "Addetti alla lavanderia, segretarie, cuoche... adesso ha un gruppo di persone completamente nuovo. La valutazione dell'intelligence è che abbia paura", riporta il Daily Beast.
"L'arte" russa di avvelenare
Come viene sottolineato sul libro "The Royal Art Of Poison", Vladimir Putin "è l'unico leader mondiale noto ad impiegare un assaggiatore personale di cibo come facevano i re del passato", e Medioevo e Rinascimento sono stati un periodo in cui il "boom" di tossine abbondava. Senza andare troppo in là con il passato, Alexander Litvinenko (ex agente dei servizi russi) fu stato assassinato nel 2006 da particelle radioattive di polonio-210, un milione di volte più letale del cianuro. Non dimentichiamoci che Putin avrebbe anche ordinato l'avvelenamento del suo più grande nemico in patria, il leader dell'opposizione russa Alexei Navalny.
Arrestato vicedirettore Gavrilov
A dimostrazione che Putin non si fida neanche della sua ombra, sarebbe stato prima licenziato e poi addirittura arrestato il vice comandante della Guardia nazionale in Russia (Rosgvardia), il generale Roman Gavrilov che in precedenza aveva lavorato per il Servizio di protezione del Presidente (Fso), come Viktor Zolotov, il numero uno di Rosfvardia, corpo creato nel 2016 che risponde al Presidente e che nell'"operazione speciale in Ucraina" avrebbe subito ingenti perdite.
Una delle fonti spiega che ad arrestare Gavrilov è stato il dipartimento di controspionaggio dell'Fsb russo a causa della "fuga di informazioni militari che hanno portato alla perdita di vite umane". Secondo altre fonti, invece, l'arresto sarebbe avvenuto a causa dello "spreco di carburante".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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