L'omosessualità paragonata alla pedofilia e all'incesto fa scoppiare un violentissimo dibattito in Australia. "Magari un giorno incesto e pedofilia saranno accettati dalla società e non saranno più tabù, proprio come è successo con le unioni gay". Una dichiarazione, quella rilasciata dal giudice Garry Neilson, che ha sollevato un profondo sdegno nell'opinione pubblica australiana.
Come riporta Fairfax Media, Neilson è convinto che, presto o tardi, la giustizia potrebbe arrivare a non vedere più nulla di "deplorevole nel rapporto di un fratello con sua sorella" una volta che la ragazza sarà "maturata sessualmente". Secondo il giudice australiano, sull'incesto grava il timore di anormalità genetiche in caso di prole. Un problema che Neilson vedrebbe eluso grazie agli "ottimi metodi contraccettivi" e al "libero accesso all'aborto". Opinioni a dir poco choccanti che sono tornate alla ribalta dell'opinione pubblica australiana quando, lo scorso aprile, il giudice ha difeso un 58enne accusato di avere stuprato la sorella. Violenze consumate negli anni Ottanta quando la ragazza aveva diciotto anni e lo stupratore ventisei.
Non è certo la prima volta che Neilson finisce sotto il fuoco incrociato della stampa australiana. Tempo fa aveva dato a uno stupratore 55enne una condanna molto lieve. "Dopotutto - aveva spiegato - non aveva eiaculato dentro a sua nipote, quindicenne, e non l'aveva trattata in maniera brusca".
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