Jean-Marie Le Pen: "Le camere a gas? Solo un dettaglio storico"

Il presidente del Front National è tornato a parlare della Shoa. E non ha cambiato affatto idea

Jean-Marie Le Pen: "Le camere a gas? Solo un dettaglio storico"

Non si spinge fino a dire che non siamo mai esistite, ma poco ci manca, Jean-Marie Le Pen, presidente onorario del Front National, è tornato a parlare dell'Olocausto in una intervists su BFM-TV e RMC, sostenendo che le camere a gas non sono che "un dettaglio della storia".

Sul tema, Le Pen padre aveva rilasciato già in passato dichiarazioni piuttosto controverse. Nel 1991 era stato condannato in Appello a versare 1,2 milioni di franche a 11 associazioni che lo avevano denunciato dopo una intervista a Grand Jury RTL-Le Monde.

"Non ho studiato in particolare la questione. Ma credo si tratti di un punto di dettaglio nella storia della seconda guerra mondiale", aveva detto parlando dello strumento con cui furono sterminati i prigionieri dei campi nazisti. E oggi ha ribadito che di quelle affermazioni non si pente, perché corrispondevano al suo pensiero. "Le camere a gas erano un dettaglio della storia della guerra a meno di non ammettere che la guerra sia un dettaglio delle camere a gas".

Le Pen sostiene che chi lo accusa abbia voluto leggere nelle sue parole più di quanto fosse lecito, accusandolo di antisemitismo. E rincara la dose: "Sfido chiunque a citare un frase antisemita nella mia vita politica".

Non condivide questa visione la figlia, attuale leader del partito.

Marine Le Pen ha dichiarato di essere in "profondo disaccordo" con il padre e aggiunto di sperare che "quelli che vengono con noi, quelli che votano per noi, abbiano capito" le differenze tra la vecchia e la nuova generazione.

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