L'F-35 Lightning II degli Stati Uniti, il sistema d'arma più costoso della storia, a volte è stato sconfitto dai caccia F-15. E’ quanto ha affermato a Defense News il capitano Brock McGehee dell’Air Force USA in merito ai voli di addestramento che si svolgono in Giappone. Gli F-35A del 34° Fighter Squadron si confrontano regolarmente con gli F-15C/D del 44° e 67° Fighter Squadron schierati a Kadena, sull'isola di Okinawa, in Giappone.
“A volte l’F-15 degli anni ’70 ha avuto la meglio sull’F-35. Tutti gli aerei sono sconfitti in addestramento e ciò dipende da diversi fattori: uno di questi è il pilota. Un pilota abile trasforma la propria piattaforma in un sistema letale, indipendentemente dal fatto che provenga dagli anni ’70. Le tattiche di volo dell’F-15 si basano su decenni di sviluppo ed addestramento. L’esperienza sull'F-35 è ancora all’inizio, i piloti non hanno ancora familiarità con la piattaforma tattica di quinta generazione”.
Gli F-35A schierati in Giappone hanno ricevuto il blocco software 3F. Il Block 3F dovrebbe conferire il 100 per cento delle capacità warfighting della piattaforma tattica, con integrazione totale di tutti i sistemi esterni. Sempre nel 3F sono presenti i codici per abilitare una serie di munizioni compresi i missili aria-aria a corto raggio AIM-9X, le Small Diameter Bomb GBU-39 e le GBU-49.
L’F-35 nella guerra del futuro: Next Generation Jammer
Qualora scoppiasse un conflitto su larga scala contro un paese militarmente moderno (Cina o Russia), il Pentagono esclude da ogni pianificazione tattica di prima linea tutte le piattaforme aeree di quarta generazione. F-15 ed F-16 quindi, anche nelle loro versioni più performanti, non parteciperebbero alle prime fasi del conflitto e non prima di aver annullato la rete di difesa nemica S300/S400. Le capacità di disturbo elettronico del nemico sono tali da annullare le piattaforme antecedenti la quinta generazione. Il Pentagono si affiderebbe a quattro sistemi: F-22 per la superiorità aerea, F-35 per l’aspetto tattico ed i bombardieri B-2 e B-21. Per il Pentagono soltanto queste quattro piattaforme potrebbero sopravvivere in un ambiente ad alta densità e sfuggire ai missili terra-aria nemici di ultima generazione. In una ipotetica guerra contro la Cina, il Pentagono schiererebbe la sua componente aerea in piccole unità, in tutto il Pacifico. Gli Stati Uniti stimano la perdita degli hub regionali già nelle primissime fasi del conflitto. Grazie alla tecnologia integrata, le piattaforme di quinta generazione dovrebbero essere in grado di operare impunemente senza alcun tipo di supporto a terra. F-15 e F-16 resteranno sempre nelle retrovie come moltiplicatori di forze.
Stealth non significa invisibilità
Per imporre la supremazia aerea in un determinato contesto con X avversari, ci vorrebbero otto F-35. Per eliminare gli stessi nemici, basterebbero due F-22. Sono dati che devono fare riflettere sulle reali capacità della cellula dell’F-35 e su quella sua sezione radar, inferiore rispetto all’F-22. Avere una bassa segnatura radar, non significa essere superiori ad un caccia più pesante e più visibile. Le piattaforme a bassa osservabilità non sono ovviamente invisibili. Un profilo stealth è concepito per ritardare il rilevamento ed il tracciamento della sorgente nemica. L’F-35 è ottimizzato contro i radar a banda X, mentre potrebbe essere rilevato da sistemi che utilizzano frequenze più basse.
F-35: Il caccia universale
Il concetto di caccia universale è stato un totale fallimento per il Pentagono. Il programma Joint Strike Fighter semplicemente non ha funzionato nel modo in cui i militari avevano sperato con sogno di un caccia universale rimasto tale. Per capire di cosa stiamo parlando, bisogna ritornare agli esordi del programma JSF. Tra le direttive del Pentagono, oltre alle specifiche tipiche di un caccia tattico a bassa osservabilità, una linea principale di volo formata da tre versioni dello stesso caccia che avrebbero dovuto condividere il 70% delle parti in comune. Il programma Joint Strike Fighter quindi, nasceva con l’obiettivo di sostituire le otto principali famiglie di piattaforme in servizio con gli Stati Uniti con tre varianti dell’F-35: la versione A per l’Air Force, la B con un sistema propulsivo diverso per il Corpo dei Marine e la C ottimizzata per l’US Navy. La speranza del Pentagono era quella di avere una sola piattaforme in grado di sostituire F-15 e F-16 nel dogfight. In grado di eccellere nel ruolo CAS in sostituzione dell’A-10 e che fosse in grado di rilevare l’intera flotta Hornet. A supporto dei Marine, l’F-35 avrebbe rimpiazzato l’Harrier. L’innegabile vantaggio economico di una sola piattaforma avrebbe incrementato l'efficienza nella produzione e formazione, risparmiando centinaia di miliardi di dollari. Il Pentagono, se avesse avuto quella piattaforma polivalente, avrebbe stornato le somme risparmiate negli altri programmi della Difesa. Un caccia per certi versi modulare, in grado di essere modificato in tempi relativamente brevi, forte di quel 70% dei sistemi in comune tra le tre versioni dello stesso caccia. Quel 70% di parti in comune tra le tre varianti, si rivelerà impossibile da raggiungere. Oggi, grazie anche alle continue specifiche che ogni ramo delle forze armate ha preteso nella propria variante, le versioni A, B e C dell’F-35 sono per lo più incompatibili tra di loro. Le tre versioni hanno soltanto il 20/25% delle parti in comune. La natura concettuale dello Joint Strike Fighter non ha funzionato nel modo in cui i militari speravano, con la nascita di una piattaforma universale. La cosa principale che le tre versioni hanno in comune è la designazione F-35. Per il resto, anche il disegno inizia a differenziarsi a seconda delle versioni. La sesta generazione non avrà alcuna sovrapposizione tra Marina ed Aeronautica: saranno aerei profondamente diversi.
Perchè l'F-35 continua a perdere contro i caccia degli anni '70?
Nei combattimenti BVR (Beyond Visual Range) contro i caccia precedenti alla quinta generazione, l'F-35 ha un tasso di successo di 15/1. Tale percentuale è destinata ad aumentare con le future integrazioni software. Nel combattimento manovrato, F-15 e F-16 rappresentano una seria minaccia.
L'F-35 è ancora un sistema d'arma in divenire, viziato da un problema concettuale. L’F-35 è stato pensato per essere utilizzato dai tre rami principali delle forze armate Usa, ognuna delle quali aveva precise richieste. Come risultato, l'aereo è stato progettato per essere un bombardiere, una piattaforma tattica e per il supporto alla fanteria. Dobbiamo pensare all’F-35 come parte di un'architettura complessa composta da diverse piattaforme. L’F-35 è una piattaforma tattica progettata per eccellere in contesti che enfatizzano il Beyond Visual Range (BVR), in ambienti ad alta intensità di informazioni connesse in rete. L’F-35 dovrebbe conferire innegabili vantaggi in un determinato contesto operativo grazie alla sua bassa osservabilità, capacità dei sensori di bordo ed integrazioni delle informazioni con altre piattaforme. Fattori che conferiscono all'F-35 un enorme vantaggio rispetto ai velivoli che andrà a sostituire. Non sarà mai un caccia puro concepito per la superiorità aerea. In primo luogo perché non possiede la quota né la velocità dell’F-22, ma dovrebbe essere in grado di eliminare i nemici sfruttando la sua bassa osservabilità e l’avionica (anch’essa in divenire). L’F-35 non è un dogfighter, ma una piattaforma tattica ottimizzata per diversi regimi di minacce ed in grado di compiere svariate missioni. Proprio il velivolo specifico non esiste più. Esiste, invece, la piattaforma aerea multiruolo che può svolgere una miriade di missioni egregiamente, probabilmente non eccellendo in nessun ruolo. L’F-35 dovrà eliminare il nemico a distanza. Qualora dovesse fallire, l’F-35 senza caccia di scorta puri, potrebbe non tornare alla base. Ed è un dato di fatto.
Pentagono: “Il combattimento manovrato non esiste più”
L'efficacia di un caccia da superiorità aerea si basa sulla combinazione vincente di una serie di elementi di design tra cui rapporto spinta-peso, carico alare, avionica ed integrazione delle armi. Inoltre per sfruttare appieno il potenziale del sistema d'arma devono essere sviluppate tattiche di addestramento appropriate.
Come abbiamo rilevato a più riprese, l’F-35 è stato progettato per ingaggiare la minaccia oltre il raggio visivo. Il Pentagono considera il dogfight (combattimento manovrato) come obsoleto ed il disegno dell’F-35 riflette in pieno tale dottrina. Il design furtivo della piattaforma tattica imponeva delle precise scelte aerodinamiche. L’F-35 non è certamente il velivolo più veloce o agile che gli Stati Uniti avrebbero potuto costruire, ma le specifiche dell’asset di quinta generazione erano altre. Per il Pentagono il combattimento manovrato è una reliquia del Vietnam. Russia e Cina la pensano diversamente. Oggi sappiamo che non sarebbe prudente lanciare gli F-35 contro i Sukhoi Su-35. Nel remoto caso di un combattimento old style, la piattaforma della Lockheed non avrebbe scampo. Tuttavia se ciò avvenisse qualcuno avrebbe commesso un errore fatale poiché l’F-35 non è stato progettato per confrontarsi in un combattimento manovrato. Per il Pentagono sarà la migliore tecnologia implementata nelle piattaforme a decretare la vittoria nei contesti del futuro.
Nella nuova dottrina, alla piattaforma di quinta generazione spetterebbe l’avanscoperta oltre il raggio visivo grazie all’avionica di ultima generazione. Una volta identificata la minaccia, l'F-35 collegato in rete con l’arsenale volante trasferirebbe le informazioni di targeting. L’Arsenale volante rappresenta l’ennesimo mutamento negli indirizzi strategici per sopperire al divario numerico tra le piattaforme statunitensi e quelle nemiche. L’Air Force spinge per avere in linea delle forze da combattimento integrate in grado di svolgere svariati compiti in una sola missione. Le piattaforme stealth che non avrebbero più la necessità di sporcare il profilo, continuerebbero a coordinare molteplici attacchi dagli arsenali volanti operativi nelle retrovie. La capacità interna di un F-35, con tutte la buone intenzioni che si possano avere e provare per lo JSF, non è da caccia puro da superiorità aerea come l’F-22.
Considerando la sua natura furtiva e la tecnologia implementata, il Pentagono non considera nemmeno la possibilità che un caccia nemico precedente alla quinta generazione possa avvicinarsi alla piattaforma netcentrica F-35.
E' la stessa miope posizione condivisa per il Raptor quando gli Stati Uniti decisero di tagliare l'implementazione IRST e del sistema Helmet Mounted Display (la vicenda AIM-9X Block II è surreale). Infine un dato: in precedenti esercitazioni congiunte, l'Infrared Search and Track del Typhoon ha già dimostrato di poter rilevare la firma IR dei Raptor ad una distanza di 50 km.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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