"Picchiata e stuprata a 13 anni da Epstein": il racconto choc della vittima

Nel nuovo libro sulla vita del magnate pedofilo Jeffrey Epstein, l'autore riporta il racconto inedito di una delle vittime del milionario, che ha rivelato di essere stata "picchiata e stuprata" da Epstein a soli 13 anni

"Picchiata e stuprata a 13 anni da Epstein": il racconto choc della vittima

È da poco uscito l’ultimo libro sulla vita del pedofilo Jeffrey Epstein, The Spider, Inside the Criminal Web of Jeffrey Epstein and Ghislaine Maxwell. Il libro, scritto dal giornalista investigativo Barry Levine, rivela dettagli inediti sulla vita del milionario e della complice degli abusi da lui commessi, Ghislaine Maxwell. Tra le tante vittime che Epstein ha attirato nella sua “rete”, Levine è riuscito a contattare, dopo anni passati a sfuggire alla paura del suo aguzzino, una donna, le cui rivelazioni sulle violenze subite dal magnate sono a dir pico sconcertanti.

La donna, che ha preferito restare nell’anonimato con il nome di Jane Doe 4, ha rivelato di essere stata adescata e in seguito stuprata da Epstein nel 1984, per anni. All’epoca il perverso finanziere aveva 31 anni e conobbe Jane durante una vacanza in South Carolina. La ragazzina, appena 13enne, era la figlia della donna da cui Epstein affittò la casa in cui trascorrere le vacanze. Jane faceva la babysitter ai figli dei villeggianti e così, quando Epstein la assunse, si recò nell’appartamento del milionario, convinta di trovarci dei bambini da accudire. Ma non fu così: il facoltoso 31enne non aveva figli e come in un film dell’orrore, venne costretta ad assumere alcol e droga e infine violentata. “Epstein non aveva figli”, racconta Levine nel libro, aggiungendo: “E quando arrivò a casa sua, diede a Jane Doe 4 droga e alcol. Più tardi, quella stessa notte, venne stuprata da Epstein per la prima volta”.

Via via che ci si addentra nel racconto, emerge una realtà terrificante, che coinvolge anche altri perversi personaggi, amici di Epstein. “Gli stupri continuarono per anni. Epstein fotografava la ragazza mentre era addormentata sotto l’effetto della droga e dell’alcol”, racconta l’autore. “Quando Jane Doe si accorse delle foto e gli chiese di dargliele, Epstein diventava violento. Gli abusi andarono avanti per tanti anni, come si legge nella causa intentata da Jane insieme ad altre vittime, nel 2019. Epstein la portò a New York, per offrirla come “carne fresca” al suo circolo di amici”. A questo punto il racconto diventa sempre più disturbante. Nei documenti Jane rivela di come gli amici del pedofilo, per ora "non identificati", si divertissero a stuprarla e picchiarla.

Il racconto di Levine è crudo e risulta difficile per il lettore accettare che uomini adulti possano commettere simili orrori nei confronti di una bambina di tredici anni. Orrori che per anni e anni Jane Doe si è rifiutata di raccontare, per paura di ritorsioni da parte di Epstein e dei suoi amici potenti. La forza del magnate stava proprio nell’instillare nelle giovanissime vittime il terrore di una vendetta nei loro confronti o della loro famiglia, motivo per cui, tante delle donne abusate da bambine, hanno preso il coraggio di denunciare le violenze subite molti anni dopo. Jeffrey Epstein è stato catturato a luglio del 2019, con l’accusa di traffico della prostituzione minorile ed è morto nella sua cella un mese dopo l’arresto.

Proprio come un ragno, Epstein ha tessuto una gigantesca tela in cui intrappolare le sue vittime, a partire dagli anni 80, fino a poco prima di essere arrestato. Aiutato dalla diabolica signora dei salotti del’alta società, Ghislaine Maxwell, il finanziere è riuscito a portare avanti una vera e propria “tratta” di ragazze per anni, nello sfrenato lusso delle sue dimore.

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