Arriva una nuova minaccia russa all'Occidente, in questo caso diretta agli Stati Uniti. Il presidente della Duma di Stato, Vyacheslav Volodin, parlando in aula ha dichiarato che "l'America deve ricordarsi dell'Alaska". Cosa c'entra il Paese situato nel nord-ovest degli Usa? L'Alaska faceva parte della Russia fino al giorno in cui gli Stati Uniti l'acquistarono, il 30 marzo 1867, alla modica cifra di 7,2 milioni di dollari secondo le stime della Biblioteca del Congresso americano. Per diventare ufficialmente uno stato degli Stati Uniti dovettero trascorrere quasi 100 anni quando, nel gennaio 1959 assieme alle Hawaii, divenne finalmente parte integrante degli Usa.
"Abbiamo qualcosa da rivendicare"
"Quando tentano di appropriarsi dei nostri beni all'estero, dovrebbero essere consapevoli che abbiamo anche qualcosa da rivendicare", ha aggiunto Volodin durante un incontro con funzionari come riportato dall'Associated Press. Il presidente della Duma ha voluto ricordare anche una proposta, poi caduta nel nulla, del suo vice Pyotr Tolstoy sull'indire un referendum in Alaska per l'adesione alla Federazione russa. Volodin ha agguinto che "la Russia non interferisce negli affari americani, ma i politici americani hanno incolpato la Russia per tutto ciò che sta accadendo nel paese". Secondo Newsweek, la frase di Volodin suggerisce che la Russia potrebbe prendere di mira l'Alaska come vendetta per il congelamento dei beni russi, una mossa che avvierebbe un'escalation militare.
Quella scomoda vicinanza
I due Paesi condividono una stretta vicinanza geografica: Russia e Alaska sono divise soltanto da una stretta e corta fascia di mare che è lo Stretto di Bering. L'Alaska continentale e la Russia si trovano a 55 miglia di distanza nel punto più vicino tra la penisola di Seward, in Alaska, e la penisola di Chukotka in Russia.
Le tensioni tra Usa e Cremlino sono ormai conclamate da mesi a causa degli aiuti inviati a Kiev e dalle sanzioni occidentali decise dalla Nato. Putin ha più volte minacciato un conflitto diretto contro la Nato, facendo temere un allargamento della guerra oltre i confini ucraini.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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