"Posture di deterrenza": scatta il piano Nato. Cosa può succedere

Rischio concreto di incidenti biologici e nucleari: è l'allarme di Nato e Stati Uniti che si starebbero preparando alle intenzioni di Putin. Ecco cos'è la deterrenza nucleare

"Posture di deterrenza": scatta il piano Nato. Cosa può succedere

L'attacco della Russia all'Ucraina "minaccia la sicurezza globale. Il suo assalto alle norme internazionali rende il mondo meno sicuro. La retorica escalativa del presidente Putin è irresponsabile e destabilizzante", è quanto si legge nella chiarazione conclusiva del summit straordinario della Nato che, con gli Stati Uniti, si starebbero preparando al rischio di incidenti nucleari e biologici causati volontariamente da Putin. Lo riporta l'agenzia Bloomberg che ha citato alcuni funzionari dell'amministrazione Biden, secondo i quali i preparativi includono anche posture di deterrenza. Cosa significa questa espressione? Con deterrenza nucleare ci si riferisce alle strategie d’attacco e contrattacco nucleare messe in atto durante la Guerra fredda per scoraggiare ogni aggressione nemica. In particolare, la deterrenza è la predisposizione di misure tali per cui il nemico, sapendo quali potrebbero essere le conseguenze di un suo attacco, possa essere dissuaso dal compierle.

"Chance in aumento"

Come abbiamo visto sul Giornale.it, ​il Cremlino ha precisato che la Russia prevede l'uso di armi nucleari "solo in caso di minaccia alla sua stessa esistenza", ma come ha spiegato al New York Times Ulrich Kühn, esperto di armi nucleari dell'Università di Amburgo, "l'opzione sta diventando una possibilità. Le chance che sia utilizzata sono basse ma in aumento". Per Kühn è possibile che la Russia cominci sferrando un attacco nucleare contro un'area disabitata invece che contro le truppe ucraine, anche solo per mandare un segnale. Mosca non sfodererebbe una bomba atomica potente come quella su Hiroshima o Nagasaki ma piccoli ordigni nucleari che non sono neppure regolati da un trattato sugli armamenti. E l'uso del cosiddetto "nucleare tattico" potrebbe dare il via a una nuova fase del conflitto: si tratterebbe di mettere in azione missili balistici la cui potenza sarebbe un terzo di quella usata contro il Giappone durante la Seconda Guerra mondiale ma pur sempre capace di uccidere o ferire mezzo milione di persone con una sola azione.

"La Cina deve scendere in campo"

A tal proposito, gli attori in campo sono tali che adesso la Nato richiama a gran voce la Cina affinché "si assuma la responsabilità" di decidere da che parte stare: lo ha fatto sapere un alto funzionario dell'amministrazione americana. Durante il vertice della Nato a Bruxelles, alcuni leader hanno ritenuto che "la Cina debba assumersi le proprie responsabilità nella comunità internazionale" e che sarà necessario "continuare a chiedere alla Cina di non sostenere la Russia nella sua aggressione". Nel frattempo, Joe Biden e il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, si sono incontrati prima del vertice straordinario per discutere "dell'ingiustificata invasione dell'Ucraina", come affermato dalla Casa Bianca, sottolineando che Biden e Stoltenberg hanno parlato dell'unità e della forza dell'alleanza e degli sforzi della Nato in corso per la deterrenza e la difesa da ogni aggressione. "Siamo uniti in difesa della democrazia e con il popolo dell'Ucraina", ha poi twittato Joe Biden.

"Russia ci distrugge dal cielo"

Nel frattempo, Zelensky vuole che la Nato faccia la sua parte per salvare le persone. "Abbiamo mostrato di cosa siamo capaci e quanto possiamo dare alla sicurezza comune in Europa e nel mondo", ha dichiarato nel suo discorso in videocollegamento con il summit straordinario della Nato. "Il mondo sta aspettando e anche l'Ucraina", ha precisato Zelensky. Kiev, ha aggiunto, "è in attesa di azioni reali e vere garanzie di sicurezza da coloro la cui parola è degna di fiducia e le cui azioni possono mantenere la pace".

Da qui, la paura delle potenti armi antimissilistiche e degli aerei russi molto più grandi di quelli ucraini con un netto vantaggio nel cielo con l'uso di armi di distruzione di massa. "E si vedono le conseguenze oggi: quante persone sono state uccise, quante città pacifiche sono state distrutte".

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